Cenni sulla pedagogia Steiner-Waldorf

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Lo sviluppo dell´essere umano

Per comprendere la pedagogia Steiner-Waldorf occorre avvicinarsi alla visione generale dell´uomo e del mondo, che Rudolf Steiner sviluppò nella sua lunga opera di scrittore e conferenziere. Secondo tale concezione la realtà dell´universo che ci circonda non è limitata alle pure manifestazioni sensibili che da esso ci vengono incontro. I nostri sensi percepiscono, secondo la loro organizzazione, soltanto una parte di ciò che esiste ed agisce nel mondo minerale, vegetale, animale ed umano. Una visione di questo genere propone un orizzonte molto differente rispetto a quelle correnti moderne di pensiero che tendono a spiegare tutto l´essere umano, anche nelle sue funzioni più elevate, come un semplice risultato di processi corporei; in ultima analisi come qualcosa che, se non oggi, un giorno potrà essere spiegato secondo le pure leggi della fisica e della chimica. Il pensiero stesso è considerato in questo senso esclusivamente come una specie di “secrezione” del cervello. Seguendo coerentemente queste idee l´uomo deve essere considerato soltanto come una parte della natura e del mondo: la sua centralità, che dai tempi più antichi era sempre stata il presupposto di ogni cultura, viene negata. Rudolf Steiner ricolloca l´uomo al centro dell´intero universo e lo rende partecipe a tutte le sfere dell´esistenza. Secondo tale linea di pensiero, il corpo fisico dell´uomo, percepibile ai sensi, ciò che dell´uomo possiamo vedere, toccare, pesare, è soltanto la manifestazione a noi apparente di una realtà molto più complessa, la cui conoscenza soltanto consente di comprendere veramente a fondo le manifestazioni dell´uomo e della sua stessa realtà corporea. Come di un iceberg riusciamo a vedere soltanto la parte emersa, ma in realtà esso è costituito da una massa ben maggiore sottostante il livello dell´acqua che ne determina i movimenti e l’evoluzione, cosi anche nell´uomo vi è una parte a noi invisibile, ma non per questo meno importante, per una giusta comprensione dell´essere umano nella sua totalità.

La parte corporea del bambino si sviluppa nel corso dell´infanzia e successivamente della giovinezza: analogamente anche i suoi elementi non immediatamente percepibili subiscono una serie d’importanti cambiamenti evolutivi. Rudolf Steiner è stato in grado di studiare con precisione lo sviluppo complessivo dell´essere umano: i suoi studi in merito, (che sono contenuti anche nei libri segnalati nella bibliografia), costituiscono la base della pedagogia della scuola Steiner-Waldorf.

Una pedagogia conforme alle esigenze dello sviluppo

L´insegnante ha il compito di aiutare il bambino e poi il ragazzo nell´armonioso sviluppo di tutti i suoi elementi costitutivi, di favorirne la crescita, cercando di rimuovere difficoltà ed ostacoli. Per rendere concreto ciò che questa pedagogia può suggerire, si accenna, per esempio, al fatto che il bambino piccolo in età prescolastica viene considerato un essere che assorbe avidamente tutto ciò che proviene dall´ambiente e dalle persone che lo circondano: sensazioni, stimoli di varia natura, parole, penetrano nella sua interiorità che non è ancora in grado di discriminare e di difendersi. Tutto ciò lo influenza profondamente e lo plasma nel suo intimo, arrivando fino agli organi del corpo fisico. In questa età spiegazioni ed insegnamenti sono generalmente inutili: ciò che educa e forma veramente il bambino è il modo con cui l’adulto che gli sta vicino pensa, sente, parla ed agisce. Sia il gesto esteriore che l´atteggiamento interiore delle persone che lo circondano raggiungono il bambino e lasciano una profonda traccia nel suo linguaggio, nei suoi sentimenti, nel suo modo di pensare. Le conseguenze di ciò che viene assorbito. si faranno sentire fino alla più tarda vecchiaia.

Dai 6 ai 7 anni, e cioè quando il bambino entra di solito nella scuola, si verifica un grande mutamento interiore. Il bambino non è più tutt´uno con il mondo esterno, impara a sentirsi veramente come un essere separato e certe forze, che nel periodo precedente erano state quasi esclusivamente impiegate per il suo sviluppo corporeo, si rendono ora in parte disponibili anche per le attività intellettuali dell´imparare e dei ricordare. Il bambino di questa età non deve però apprendere prevalentemente attraverso lo strumento del pensiero logico: non bisogna presentargli un quadro rigorosamente intellettualizzato del mondo. Così facendo, si sfruttano troppo presto forze e capacità in lui ancora allo stato germinale e si rischia un loro precoce inaridimento, un´anticipata cessazione della creatività, una diminuzione delle forze del giovane in un’età successiva.

Allo scolaro tra i sette ed i quattordici anni il mondo e le conoscenze devono venire avvicinati prevalentemente attraverso i veicoli del sentimento e della volontà: da qui la grande importanza che nelle scuole Steiner-Waldorf viene attribuita alle attività artistiche ed a quelle manuali. In questo tempo il bambino vuole avere fiducia nelle persone adulte e l´insegnante deve poter godere nei suoi confronti di una naturale autorità, essere per lui il mediatore del mondo reale. Gli stati d´animo ed i pensieri che l´insegnante manifesta al bambino agiscono ancora fortemente su di lui. I maestri, secondo queste indicazioni, prima ancora di sapere devono essere.

Con la pubertà si ha un ulteriore importante e talvolta violento cambiamento nell´essere umano. Le principali facoltà animiche del pensare, del sentire e del volere si individualizzano fortemente anche se i ragazzi non possono ancora all´inizio utilizzare, nel modo migliore, questi strumenti per loro nuovi. Le capacità del ragionamento astratto e del giudizio si manifestano gradualmente e possono diventare il principale mezzo per il proseguimento dell´educazione. I ragazzi e le ragazze, incominciano a porsi i problemi del loro inserimento nel mondo e vogliono conoscere la vita sulla Terra anche nei suoi aspetti più pratici e concreti. Si esaurisce il rapporto di autorità che naturalmente si era instaurato coi maestro negli anni precedenti: il numero dei docenti si moltiplica e si vuole avvicinare ai giovani il contenuto oggettivo del mondo, non più mediato dalla fantasia e dal sentimento, ma nella sua rigorosa obiettività. Nello stesso tempo si cercherà di dare l´occasione ai ragazzi ed alle ragazze di sviluppare in sé un vivo entusiasmo per l´elemento ideale che può animare l´essere umano: essi hanno bisogno di ciò, e questo sarà per loro, anche in seguito, una gran sorgente di forze. Nei primi anni delle classi superiori gli insegnanti aiuteranno i giovani a scoprire se stessi, a diventare i padroni dei loro essere, a imparare a servirsi di questo nella sua interezza.

Una scuola non confessionale

La libertà è un elemento essenziale per la vita di una scuola Steiner-Waldorf, sia per dare spazio all´elemento creativo che gli insegnanti devono assumere di fronte agli allievi, sia perché la meta più alta, che i docenti si prefiggono, è di preparare gli allievi stessi alla grande conquista della propria libertà.
In queste scuole quindi non si vuole orientare gli allievi ad alcuna concezione predeterminata del mondo, ma si assume come compito quello di risvegliare le forze esistenti nel giovane individuo, affinché egli sia in seguito capace di far agire su di sé, senza preconcetti, il mondo e la vita e di decidere egli stesso, liberamente, i propri ulteriori indirizzi.
Una prova evidente di tale atteggiamento è la posizione di fronte all´insegnamento della religione: la scelta in merito viene lasciata ai genitori, gli unici che ne abbiano il diritto. I genitori decidono cioè in quale confessione religiosa i loro figli debbano essere istruiti.

L´insegnamento a epoche

Per raggiungere gli obiettivi formativi e didattici che la scuola steineriana si prefigge, viene utilizzata una specifica metodologia didattica: l´insegnamento a epoche. Nelle prime due ore di lezione della mattina, viene trattata tutti i giorni la stessa materia di insegnamento per più settimane di seguito.
In tal modo si raggiunge una benefica economia dello studio: è così eliminato l´orario settimanale spezzettato, che distrae l´attenzione degli allievi in numerose lezioni e li rende nervosi.
Soltanto dopo queste due ore di insegnamento principale si continua secondo un orario normale per il resto della mattinata (e talvolta dei pomeriggio) per quelle materie che devono essere apprese con continui esercizi ritmici quali le lingue straniere, l´euritmia, la musica. Invece, soprattutto nel pomeriggio, sono svolte le diverse attività pratiche, artistiche ed i lavori manuali, specialmente nelle classi oltre la sesta.
I principali motivi per l´adozione dell´insegnamento a epoche o a cicli sono:

  • La possibilità per i ragazzi di vivere intensamente l´atmosfera culturale della materia, immergendosi in essa senza soluzione di continuità, il che consente una comprensione più profonda e partecipata.
  • L’opportunità di evitare un continuo passaggio da una materia all´altra, che può essere motivo, specie per i più deboli, d’affaticamento e di nervosismo.

Talvolta viene motivato, contro questo metodo, il dubbio che, tra un ciclo ed il seguente, gli allievi potrebbero aver largamente dimenticato quanto in precedenza appreso. L´esperienza mostra che bastano in generale una o due lezioni di ripetizione per far riemergere le nozioni già acquisite e che, anzi, esse riaffiorano spesso, dopo il periodo di riposo, con un livello di maturazione e di comprensione superiore a quanto prima conseguito.
L´insegnamento delle materie che richiedono un esercizio continuo (come le lingue) viene invece impartito secondo l’abituale schema a ore settimanali; vi sono inoltre ore settimanali di esercitazioni per italiano e matematica che si aggiungono dalla quarta classe all´insegnamento a epoche.

Alcune caratteristiche didattico-metodologiche

La pedagogia Steiner-Waldorf prevede che all´allievo siano insegnate le cose più diverse, sia nel campo intellettuale sia in quello artistico e pratico, e sempre in modo da contribuire, al momento giusto, ad un equilibrato sviluppo. La varietà di materie previste dal piano di studi non è arbitraria, ma ha le sue profonde ragioni.

Come anche la natura di una sostanza chimica può essere rivelata soltanto facendo agire su di essa i più diversi reagenti, cosi il più complicato di tutti gli esseri, l´uomo, deve venire posto di fronte ad una molteplicità di situazioni per poter manifestare tutta la sua ricchezza e tutte le sue caratteristiche. In tal modo l´insegnante, può rendersi conto che l’abituale divisione degli allievi, in dotati e mediocri, perde molta della sua importanza e della sua giustificazione. Ogni allievo, in qualche elemento della sua personalità, risulta essere dotato e spetta all´arte e alla perspicacia dell´insegnante di scoprire le qualità e il grado delle sue capacità. Solo attraverso una simile varietà delle materie d’insegnamento si può ottenere questo risultato.

Nella scuola steineriana si vogliono sollecitare quelle capacità che si nascondono in ciascuno degli allievi e mettere in luce ciò che in ogni essere umano si trova allo stato potenziale. Se si presta attenzione soltanto alle capacità intellettuali, o a quelle manuali, o a quelle artistiche, e se la scuola si occupa solo di tali facoltà, ci si orienta necessariamente verso criteri selettivi.

Agli alunni che evidenziano insufficienze in qualche materia, sono proposte attività di recupero durante l´anno scolastico, in modo da evitare la ripetenza.

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