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Riflessioni sulle esperienze di PCTO...

Spesso si leggono sui media commenti poco incoraggianti riferiti a quelli che il mondo della scuola chiama PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l´orientamento), introdotti da 10 anni con il nome di Alternanza Scuola Lavoro, per consentire agli studenti di sperimentare, già nel periodo scolastico, il mondo del lavoro.
Nella nostra Scuola diamo molta attenzione a questo aspetto della carriera scolastica degli studenti, curando le relazioni con le Aziende/Enti ospitanti, i singoli progetti formativi e cercando di dare a ciascun alunno l´esperienza che più possa essergli utile, nel particolare momento della sua crescita. 
Dalle loro parole possiamo renderci conto di quanto vissuto ...


Io ho sempre vissuto in una realtà dove tutto mi è sempre stato messo perfetto e non ho mai dovuto faticare per instaurare una relazione. La mia famiglia e i miei amici mi hanno sempre circondato di affetto e supporto, e non mi sono mai capitate persone che mi demoralizzavano riguardo a quello che facevo o mi rendevano un po’ delusa. Questa esperienza, però, mi ha messo di fronte a una realtà diversa. Ho incontrato persone con cui non andavo particolarmente d´accordo e che, a volte, mi facevano sentire insicura riguardo alle mie capacità.

Quindi, sono molto contenta di aver potuto fare questa esperienza perché ho conosciuto anche persone che non mi sono molto andate a genio ma con cui comunque ho sempre cercato di instaurare un rapporto il più possibile sano per entrambe; imparando che, anche quando le cose non vanno come vorremmo, è importante mantenere un atteggiamento positivo e professionale.

 

 

Forse uno dei più grandi obiettivi che mi vorrei portare avanti è il fatto di rispettare le consegne e completare i lavori perché abbiamo visto come quando una persona non fa qualcosa, qualcuno dovrà comunque finirla.

Per me non è stato per nulla facile stare dietro ai ritmi dell´azienda perché ero abituato diversamente.

Un´altra cosa che da adesso terrò conto è il rispetto delle persone che lavorano nelle aziende come questa, perché ho sempre pensato che uno che lavorava la terra era un po´ una persona che non aveva voglia di fare niente, invece è completamente il contrario perché non è per nulla facile.

 

 

E’ stata una prova per me. Io l’ho provata e l’ho passata, forse, non lo so di sicuro, sono vivo e vegeto, ma sento che questa esperienza mi ha cambiato, mi ha portato a camminare in un filo sottile, a cavallo del vuoto. E’ un´esperienza da non ripetere perché non è come un lavoro fisico che ti stanca ma hai un risultato finale, lì ti stancavi mentalmente e non riuscivi a vedere un risultato finale perché con delle persone con seri problemi mentali e fisici, non c’è un inizio e una fine, c´è solo l´inizio.

 

 

Grazie a questa esperienza mi sono messo alla prova e ho potuto conoscere meglio me stesso: i miei limiti e le mie forze nascoste e potenzialità che non pensavo di avere. Vorrei vivere altre esperienze lavorative e sociali in tutti gli ambiti in cui riesco a entrare per capire cosa farà più per me in futuro e per arricchire le mie conoscenze e competenze.

 

 

Ho anche appreso che, come ci sono momenti in cui la mia opinione è indispensabile, in altri bisogna solo seguire le direttive, tutto cambia in base al contesto.

Alla fine di quest’esperienza ho anche capito che sono in grado di fare molto di più di quello che pensavo.

Dopo quest’esperienza mi è chiaro che posso mettermi più in gioco.

Devo ancora trovare la mia direzione ma proprio per questo non devo smettere di provare nuove esperienze, anche quelle che a prima vista mi appaiono più lontane.

 


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