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Poesie in X classe

Dove nasce l’ispirazione per scrivere una poesia? Nasce se ci guardiamo dentro o se guardiamo fuori? Se ascoltiamo... o ci ascoltiamo? Durante l’epoca di poetica, gli alunni della X classe l’hanno cercata dappertutto: hanno seguito le strade più disparate, hanno lasciato che l’arte o la natura li ispirasse e che le parole fluissero e piano piano prendessero forma. E hanno scritto poesie. Ve ne proponiamo alcune, ispirate ad alcuni lavori di incisione eseguiti dagli alunni stessi. Sono un assaggio di un lavoro più ampio che verrà raccolto in un piccolo libretto, presto in stampa.
Buona lettura!



Farfalle 

Come un volo 

È la vita 

Insieme o da solo 

Non è mai finita 

Ci si ferma 

E si riparte 

In un’altra avventura

Entusiasmante

Come una farfalla

Libera e leggera 

La felicità è così 

Bella e passeggera

Maria Laura S.

 

La goccia

E caddi. Caddi verso il basso,

caddi per distanze mai pensate,

caddi sempre più giù fino a toccare 

il consumato dorso di una mano.

Una mano che aveva visto l’avventura,

una mano che non aveva più paura.

Leonardo P.

 

Sguardi

Sguardo intenso ma distratto

è quel che per un solo istante

mi guardò girandosi di scatto.

 Semplici capelli chiari

quelli che avvolgono la fragilità

di quei tratti affatto volgari.

Un solo sguardo bastò

seppur freddo e distaccato

un calore dentro me avvampò.

Maya T. (incisione di Alice B.)

 

 

La farfalla 

Un battito d´ali

di una dolce e delicata farfalla 

danzante nell´aria fresca 

leggera di campagna 

ove in un secco e spoglio ramo si posa 

come sboccia a maggio una rosa

Vittoria B.

 

Il giornalaio       

Scruta tra le righe

sta cercando delle rime

le idee scarseggiano 

ma non lo scoraggiano.

Ecco lontano vede un tale…

Senza scarpe, con un cane.

A scrivere si mette 

le parole scendon fitte.

L’idea è arrivata

dal mondo ispirata.

Tommaso L.

 

Ricordami

Ascolta,

l´urlo di un soffio invisibile colpisce

solleva ciò che resta di un ricordo.

Confusa,

s´aggrappa al riflesso che svanisce,

vile, tutto è perduto allo sguardo.

Piangimi,

Ricordami,

È un attimo, poi l´ignoto rapisce e scompare.

Virginia D.

                                                                                                                             

Nebbia

Passi si alternano

come respiri imperlati

di gocce montane,

e miro stregato

quel volto di roccia,

poi tutto svanisce,

d’un bianco glaciale

la vetta si cela

dietro un momento di nube.


Leonardo A. (poesia libera)

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