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Il Waldorf Italia 2024

Salve a tutti! Sono Michele, genitore di una bimba del nostro asilo, Vera. 

Sto per condividervi l’esperienza vissuta al Waldorf Italia, motivato da uno dei tanti pensieri che sono  stati condivisi durante il convegno: “L’uomo può fare quello che deve. Quando dice non posso, allora  non vuole.”

Ammetto che dopo aver letto il titolo del programma del Waldorf Italia avevo già i sudori freddi.. Ci  si proponeva di affrontare un sacco di tematiche importanti: la soglia di una nuova tappa evolutiva:  nell’autocoscienza e nell’autoeducazione vive la forza dell’origine”..

Ho quindi visto il programma: tanti gruppi di approfondimento.. mi sono chiesto cosa mai avrei potuto  dire o fare. Ho appena iniziato il mio percorso nella scuola da genitore, ne so pochissimo di tutti  questi temi..

Confidavo nell’intervento di Claudio Elli, oratore fantastico che avevo avuto il piacere di seguire in  una delle conferenze tenuta a scuola l’anno prima. Con la sua autoironia, la sua spontaineità e  autenticità ci ha entusiasmato e contagiato tutti, ma anche da questo intervento ho avuto un altro  shock, che mi ha spiazzato.

Pensavo di trovare delle soluzioni, ma ecco che la nuova tappa evolutiva è entrata in azione. Con il suo intervento ha voluto donarci qualcosa, una coppa (figurata) da cui poter bere della  conoscenza, ma questa coppa era rivolta verso il basso, stava a noi riempirla di contributi, oltretutto  dal basso!

Comunque non è stato poco, ci ha consegnato uno schema frutto di 33 anni di lavoro: un compito  per casa, da analizzare per provare ad autoeducarsi.

Ecco quindi che la mia paura iniziale era tornata… come fare a riempire questa coppa? In realtà il lavoro di gruppo ha fatto la sua parte “magica”.

Tutti noi partecipanti ci siamo divisi in piccoli gruppi di 15-18 persone, gruppi che avevano il  nome di divinità greche, titani, ma anche di un uomo, Prometeo, a cui mi sono sentito di solidarizzare. I gruppi erano formati a caso, su scelta volontaria, ma sono venuti comunque molto bene. Il  mio gruppo è stato seguito da un bravissimo moderatore, e altrettanto aperti partecipanti, di diverse  estrazioni: da genitori, ad amministratori ed insegnanti, tutti con la propria esperienza e da diverse  parti dell’Italia.

E’ stato condiviso moltissimo e il tempo è volato in un attimo. Si è discusso anche di tematiche molto  alte, in quanto nello specifico Elli ci aveva parlato di misteri importantissimi, di Filosofia della libertà.. La magia è stata inoltre fortissima, specialmente nel primo lavoro che abbiamo eseguito, molto  particolare.

Era molto semplice. Ognuno dei partecipanti, seduti a cerchio, scriveva una domanda che gli era  nata nel sentire la conferenza di Elli su di un foglio, poi lasciava questa domanda scritta sulla propria  sedia e si cambiava di posto con il partecipante alla sua sinistra. Ognuno quindi prendeva il foglio che si era trovato sulla sua nuova posizione e scriveva (o meglio cercava di scrivere) la risposta alla  domanda che aveva trovato. Quindi si slittava nuovamente di un  posto e si poteva leggere la domanda e la risposta alla domanda, condividendo nel gruppo i propri  pensieri a riguardo o direttamente lo scambio di battute trovato (per la cronaca, la risposta poteva  anche essere un’altra domanda!).

Due cose mi hanno stupito. La prima è stata la risonanza che ho trovato tra la risposta alla domanda  posta da una persona all’altra (ovvero quella che si era trovata sul biglietto) e la risposta alla  domanda che la stessa persona che aveva risposto si era fatta poco prima (quella che la stessa  persona si era posta e aveva scritto in precedenza), nonostante le questioni fossero  leggermente diverse una dalle altre.

La seconda è stato scoprire che nella condivisione di domanda e risposta trovate nel gruppo esistesse un filo conduttore che è riuscito a tenere sempre accesa la discussione e il ragionamento  di gruppo fino alla pausa, che è arrivata a tradimento e ha un po’ interrotto la magia. A programma però c’era una nuova conferenza e quindi il proseguimento del lavoro  di gruppo.

Gli ambienti in cui eravamo, inoltre, erano pieni di Arte – complimenti all’organizzazione!  Ci  trovavamo nel palazzo congressi di Salsomaggiore Terme. Forse anche questo fattore artistico ha  aiutato la libertà di pensiero e la creatività!

Terminato il mio primo giorno ero felice, ma al contempo un po’ preoccupato che ci fossimo occupati  solo di pensieri alti: del lavoro di ricerca personale, della libertà di pensiero puro, di sacrificio, ma anche  del riconoscimento delle proprie debolezze, dell’abisso..

Una domanda mi sorgeva: ma come aiutare la Scuola nel concreto?

Ecco che la notte e di nuovo l’aiuto degli oratori prima (a Claudio si sono aggiunti Sabino Pavone e  Claudia Gasparini) e del lavoro di gruppo poi, mi hanno aiutato a risolvere il dilemma. In realtà lavorando su noi stessi, abbiamo iniziato ad accendere una fiammella, l’amore per  l’azione, che dobbiamo sempre ricordarci di avere, di mantenerla viva - come delle vestali ci ha detto  Claudio, e anche Sabino e Claudia in altre parole. Bisogna pensare al nostro futuro, ai figli, e  seminare il futuro senza aspettative o conoscenza delle conseguenze, ma perché lo crediamo  fortemente giusto e - perché no? – anche con il sacrificio, perché come è stato anticipatamente  suggerito nel primo momento di coro all’inizio di tutto il lavoro: La Libertà non è star sopra un albero..

p.s.: Il Waldorf Italia non è solo lavoro di autoeducazione eh? La goliardia e i momenti di socialità  fuori dai gruppi di lavoro, a pranzo o nelle pause (nonché di sera) sono stati splendidi e genuini. Si  incontrano tanti individui unici ed è un piacere aver conosciuto tante persone anche lontane, che  spero di rivedere alle prossime occasioni!!

p.p.s.: ci tengo ancora a ringraziare gli organizzatori e a fare i complimenti a tutto il personale che  ha aiutato la gestione del babysitting, oltre che a fare un bocca al lupo ai ragazzi volontari  dell’alberghiero che ci ha servito durante tutti i pasti organizzati dal Waldorf Italia.

Michele S.

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