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Spettacolo teatrale: La battaglia delle rane e dei topi
Spettacolo teatrale:
La battaglia delle rane e dei topi
sabato 5 aprile alle 11.45
in teatro/palestra
Adattamento della “Batracomiomachia” attribuita ad Omero
sabato 5 aprile alle 11.45
in teatro/palestra
Adattamento della “Batracomiomachia” attribuita ad Omero
Con: Marzia Di Giulio e Tiziana Di Nunno
Regia: Flavia Giovannelli
Scenografia e costumi: Carmela Spiteri
Perché rivisitare oggi un classico della letteratura antica?
Diceva Quasimodo: “Sei ancora quello della pietra e della fionda / uomo del mio tempo”.
Proprio così, l’essere umano, in tutte le epoche, è sempre lo stesso. E allora siamo convinte che portare tra i giovani il tema della guerra, attraverso il teatro e il suo gioco, possa stimolare riflessioni profonde e utili, possa contribuire allo sviluppo di un pensiero critico autonomo del singolo alunno e della collettività, rafforzando la capacità di ascolto e di incontro dell’altro.
Al termine dello spettacolo le attrici e la regista si rendono disponibili per un dibattito con gli studenti e le studentesse sui temi trattati e sul teatro in genere.
“Nessuno sopravvive veramente alla guerra” dice il saggio Godilacqua, eroe tra le rane.
Eppure l’attitudine all’annientamento dell’altro, qualora venga percepito come minaccia, e il pensiero che giustifica tale attitudine sembrano non avere tempo né fine.
L’intera vicenda si compie in una sola giornata, dall’alba al tramonto, ed è drammaticamente semplice: in uno stagno, all’alba di un giorno come tanti, un topo assetato incontra una rana.
Dopo un breve scambio tra i due, la rana traghetta il topo verso l’altra riva. Ma avviene un incidente e la situazione degenera rapidamente tanto che i topi dichiarano guerra alle rane.
I due popoli si armano di tutto punto e si fronteggiano.
Lo stagno, fonte di cibo e di vita per tutti, si trasforma in campo di battaglia e di morte.
Due attrici, Marzia Di Giulio e Tiziana Di Nunno, raccontano, ora prediligendo l’elemento epico, ora quello drammatico, la storia di tutte le guerre, in un continuo gioco grottesco di straniamento che salva dalla retorica e amaramente diverte.
La scenografia di Carmela Spiteri, evocativa e poetica, riproduce fuori scala lo stagno, teatro di guerra.
Le guerre sono tante; la guerra è una sola: nasce, cresce e finisce nel cuore dell’essere topo,
dell’essere rana, dell’essere umano.
Cose da antica Grecia!
Flavia Giovannelli
Fondazione CulturaSì - Roma
Vi aspettiamo numerosi!
Per info presso la Segreteria della Scuola o telefonicamente allo 0438 1710005
