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L´immagine della Pasqua per i bambini

Si avvicina una grande festa per tutta la comunità: la Pasqua. È l’unica data che viene stabilita dal cielo e non dal calendario. In effetti si festeggia la Pasqua la domenica dopo la prima luna piena di primavera ovvero dopo l’equinozio di primavera, il 21 marzo. È una festa lunare perché in relazione con la luna.
Per portare al bambino questo fatto viene proposta una fiaba “La Luna di Pasqua” che racconta appunto questo fenomeno. Ci soffermiamo in un piccolo tratto del dialogo tra il papà leprotto e il leprottino. Alla domanda del figlio: “ma quand’è Pasqua?” il papà leprotto risponde: “Soltanto quando la luna piena ci sarà, e così tonda come il sole riderà, allora quaggiù sulla terra la Pasqua ritornerà”. Cerchiamo di dare ai bambini queste immagini che resteranno sempre nei loro cuori e, quando la prima brezza di primavera accarezzerà il viso e i raggi del sole saranno meno timidi, allora alzeranno gli occhi e ritroveranno questa meravigliosa luna piena e sapranno che la Pasqua è vicina...

Il tavolo delle stagioni rappresenta questo periodo con i primi colori della primavera, con la madre terra che orgogliosa accompagna i suoi germogli e i primi bimbi fiore, la primula, la violetta, il tarassaco e gli immancabili animaletti, il pulcino, il coniglietto e qualche uccellino che fischietta l’ormai imminente rinascita della natura.

La Pasqua nel bambino sarà vissuta grazie all’immagine del Leprotto di Pasqua che verrà raccontato grazie la fiaba a lui dedicata. Il leprotto di Pasqua non si confonde con i coniglietti. Lui è un essere che porta la vita, coperto da un mantellino d’oro. Rinuncia all’uovo per donarlo ai bambini. Il bambino con gratitudine e amore accoglierà questo essere, se portato in questo modo.
Il sabato Santo i bambini prepareranno un nido o un cestino dove accogliere l’ovetto portato dal Leprotto e la domenica mattina, il giorno della Pasqua, si uscirà in giardino per trovare quanto portato dal Leprotto.

La storia del leprotto di Pasqua accompagnerà i bambini, ma anche i grandi, ad accogliere questa rinascita.


Storia del Leprotto di Pasqua



C´erano una volta un papà leprotto ed una mamma leprotto, che avevano sette leprottini e non sapevano quale sarebbe diventato il vero leprotto di Pasqua. Allora mamma leprotto prese un cestino con sette uova e papà leprotto chiamò i leprottini. Poi disse al più grande: "Prendi un uovo dal cestino e portalo nel giardino della casa, dove ci sono molti bambini."



Il leprotto più grande prese l´uovo d´oro, corse nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco, corse per il prato e giunse al giardino della casa. Qui voleva saltare oltre il cancello, ma fece un balzo così grande e con tanta forza che l´uovo cadde e si ruppe.
Questo non era il vero leprotto di Pasqua.



Ora toccava al secondo. Egli prese l´uovo d´argento, corse via nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco, corse per il prato; allora la gazza gridò "Dallo a me l´uovo, dallo a me l´uovo, ti regalerò una moneta d´argento!" E prima che il leprotto se ne accorgesse la gazza aveva già portato l´uovo d´argento nel suo nido.
Neanche questo era il vero leprotto di Pasqua.



Ora toccava al terzo. Questi prese l´uovo di cioccolato. Corse nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco e incontrò uno scoiattolo che scendeva, saltellando, da un alto abete. Lo scoiattolo spalancò gli occhi e chiese: "Ma è buono l´uovo?"
"Non lo so," rispose il leprotto, "lo voglio portare ai bambini."
"Lasciami assaggiare un po´!"
Lo scoiattolo cominciò a leccare e poiché gli piaceva tanto, non finiva mai e leccò e mangiucchiò pure il leprotto, fino a che dell´uovo non rimase più nulla; quando il terzo leprotto tornò a casa, mamma leprotto lo tirò per la barba ancora piena di cioccolato e disse: "Neanche tu sei il vero leprotto di Pasqua."



Ora toccava al quarto.
Il leprottino prese l´uovo chiazzato. Con quest´uovo corse nel bosco e arrivò al ruscello. Saltò sul ramo d´albero posto di traverso, ma nel mezzo di fermò. Guardò giù e si vide nel ruscello come in uno specchio. E mentre così si guardava, l´uovo cadde nell´acqua con gran fragore.
Neanche questo era il vero leprotto di Pasqua.



Ora toccava al quinto. Il quinto prese l´uovo giallo. Corse nel bosco e, ancor prima di giungere al ruscello, incontrò la volpe, che disse: "Su, viene con me nella mia tana a mostrare ai miei piccoli questo bell´uovo!"
I piccoli volpacchiotti si misero a giocare con l´uovo, finché questo urtò contro un sasso e si ruppe.
Il leprotto corse svelto svelto a casa, con le orecchie basse.
Neanche lui era il vero leprotto di Pasqua.



Ora toccava al sesto. Il sesto leprotto prese l´uovo rosso. Con l´uovo rosso corse nel bosco. Incontrò per via un altro leprotto. Appoggiò il suo uovo sul sentiero e presero ad azzuffarsi.
Si diedero grandi zampate, e alla fine l´altro se la diede a gambe.
Ma quando il leprottino cercò il suo uovo, era già bell´e calpestato, ridotto in mille pezzi.
Neanche lui era il vero leprotto di Pasqua.



Ora toccava al settimo. Il leprotto più giovane ed anche il più piccolo. Egli prese l´uovo blu. Con l´uovo blu corse nel bosco.

Per via, incontrò un altro leprotto, ma lo lasciò passare e continuò la sua corsa. Venne la volpe. Il nostro leprotto fece un paio di salti in qua e in là e continuò a correre, finché giunse al ruscello.
Con lievi salti lo attraversò, passando sul tronco dell´albero.
Venne lo scoiattolo, ma egli continuò a correre e giunse al prato.
Quando la gazza strillò, egli disse soltanto: "Non mi posso fermare, non mi posso fermare!"
Finalmente giunse al giardino della casa. Il cancello era chiuso. Allora fece un salto, né troppo grande né troppo piccolo, e depose l´uovo nel nido che i bambini avevano preparato.
Questo era il vero leprotto di Pasqua!



Manufatti realizzati dal "Gruppo Bambole" della nostra scuola.
Fiaba tratta dal libro “Festeggiare la Pasqua con i bambini”.
 

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