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La Recita di XII Classe 2024-2025

Ogni anno, nelle scuole Waldorf, la recita di XII classe rappresenta un momento cruciale e profondamente significativo nel percorso scolastico degli studenti. Per i ragazzi e le ragazze che hanno raggiunto o stanno raggiungendo la fantomatica età di diciott’anni, questo evento non è solo una messa in scena teatrale, ma un’esperienza formativa che segna la conclusione di un cammino educativo unico, fatto di crescita interiore, creatività e consapevolezza.

Il tema della recita è stato dibattuto e le diverse opinioni su quale testo scegliere hanno trovato con creatività un equilibrio inedito. 

Sono state messe in scena tre recite: due scene prese da due testi: Lisistrata di Aristofane in cui vengono messe in scena donne che, attraverso uno sciopero del sesso, cercano di mettere fine alla guerra. L’altro invece è la scena dei Monthy Python “Brian di Nazareth” in cui un imperatore romano con un chiaro difetto di pronuncia viene deriso dai suoi stessi centurioni in una delirante scena surrealmente comica. A questo punto inizia la vera e propria recita basata sul testo di “Assassinio in villa” di Fiona Grace, un testo teatrale basato sugli equivoci e i giochi di parole con un serrato intreccio di fintamente casuali incidenti dentro e fuori la scena, un metateatro nel quale i ragazzi si sono potuti cimentare con tutta la loro fisicità adolescenziale in salti e cadute ai limiti dello stuntmen e con una dinamica divertita e divertente. 

Un atto di sintesi e trasformazione

La recita di XII classe è molto più di uno spettacolo: è un rito di passaggio. Dopo anni di studio, attività artistiche, esperienze pratiche e momenti condivisi, i giovani si trovano a dover collaborare in modo maturo e responsabile per creare insieme un’opera teatrale completa. Questo lavoro collettivo diventa il simbolo di ciò che la pedagogia Waldorf si propone di realizzare: l’educazione integrale dell’essere umano, in armonia con sé stesso e con gli altri.

Quest’anno, per la prima volta, si è deciso di dedicare un’ora di teatro settimanalmente già a partire da settembre fino a fine anno con l’obiettivo, a prescindere dalla recita in sé ma propedeutica ad essa, di condurre un laboratorio di teatro che andasse a lavorare sulla comunicazione dei e tra i ragazzi con l’obiettivo di aiutarli nella loro autostima e maggiore conoscenza di sé stessi. 


Il gruppo: un microcosmo di convivenza e crescita

Preparare una recita con una classe numerosa significa affrontare sfide concrete: gestire il tempo, prendere decisioni comuni, superare le divergenze, sostenersi a vicenda. Ogni studente ha un ruolo importante, e la scelta della parte non è mai casuale. Solitamente, i ragazzi sono invitati a scegliere autonomamente il personaggio da interpretare — e sorprendentemente, o forse non troppo, ciascuno finisce per avvicinarsi a un ruolo che riflette il proprio temperamento, le proprie inclinazioni interiori. È un esercizio di auto-osservazione e autenticità, che spesso aiuta i giovani a conoscersi meglio e a mettersi in gioco in modo profondo.

Responsabilità, libertà e armonia

Nella preparazione della recita, ogni studente è chiamato a portare il proprio contributo: chi nella recitazione, chi nella scenografia, chi nella musica o nei costumi. Tutto viene fatto con spirito di collaborazione, sotto la guida attenta degli insegnanti, ma lasciando ampio spazio all’iniziativa individuale. Questo modo di lavorare alimenta un senso di responsabilità autentico e insegna il valore del lavoro condiviso. I ragazzi imparano che il successo di un progetto collettivo dipende dall’impegno di ciascuno e dall’armonia del gruppo.

Una conclusione che apre nuove strade

Al termine dello spettacolo, gli studenti non portano a casa solo applausi e ricordi: portano con sé un’esperienza che li ha fatti crescere. La recita di XII classe resta nel cuore come uno dei momenti più intensi e belli del percorso Waldorf, perché unisce arte, vita e relazione in un’esperienza autentica, vissuta fino in fondo.

È il suggello di un cammino educativo che non si limita alla trasmissione di conoscenze, ma che accompagna i giovani verso la loro individualità, preparandoli con equilibrio e fiducia ad affrontare il mondo adulto.



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