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Il modellaggio della cera

Durante i primi sette anni di vita, ogni bambino ha un grande bisogno: essere aiutato con cura a sviluppare i propri sensi. A questo proposito, un importante dono che gli adulti possono fargli è quello di offrirgli esperienze da vivere. Per riuscirci non è necessario sbizzarrirsi in particolari avventure mozzafiato, né tanto meno cercare di intrattenere  di continuo il bimbo con un divertimento qualsiasi.

Ciò che conta è invece portarlo ad attivare la propria volontà nella quotidianità, nel rapporto con la natura, nel gioco, nell’arte, nella cura personale e nelle faccende domestiche. Permettere che il piccolo sperimenti il passaggio dalla motivazione gioiosa al risultato concreto. Quante più esperienze di questo tipo vivrà, tanto più il suo sistema neurosensoriale si svilupperà, creando miriadi di sinapsi e circonvoluzioni cerebrali. Si formeranno quindi risorse e capacità che gli consentiranno di agire, di percepire e di pensare con padronanza di sé, fiducia, empatia e molte altre qualità.

Grazie al modellaggio della cera, in maniera inconscia il bambino sperimenta, e sviluppa, in particolar modo il senso del tatto e del calore .

In asilo, la cera che diamo di solito ai bambini è pura cera d’api, colorata con pigmenti naturali. All’inizio è dura e fredda. I bambini ne tengono un pezzetto in mano e pian piano, comprimendola con le loro ditina, la scaldano e la modellano fino a formare una pallina. Si parte sempre dalla creazione di una pallina morbida e calda, qualsiasi soggetto poi si voglia plasmare. È importante incoraggiare i bimbi in questa fase, molti vorrebbero mollare perché occorre concentrarsi a scaldare la cera da soli, con le proprie mani… ma perseveriamo, con entusiasmo, così educhiamo la loro volontà, e  i bambini conseguono padronanza delle loro dita!

Anche noi maestre modelliamo la nostra pallina. Diamo l’esempio. Poi inizia la magia: la trasformazione! e i bimbi ci imitano: si tira, si allunga, oppure si schiaccia, si arrotola o si massaggia… ed ecco  che nascono mille cose, ispirate dalla stagione o dalla fiaba che viene raccontata  in quel periodo, oppure da una festività. Tra le mani germogliano fiori e foglie, nascono animaletti, nanetti, le perline per una collana, frutta e verdura, personaggi, cestini…e molto altro ancora! E poi, unite e composte insieme tutte le creazioni, ecco la meraviglia: il centrotavola, il teatrino, la candela, il tavolo delle stagioni… tutto abbellito dall’unione del lavoro dei singoli. I bimbi si accorgono che grazie al contributo di ciascuno nasce la bellezza.

(Nelle foto troverete degli esempi).

Intanto le gote dei bimbi si fanno più rosse, il loro sguardo  diventa  concentrato e meravigliato, mentre scoprono quante possibilità di creazione nascono dall’incontro di manine, occhietti e intento. Il respiro si fa più disteso, si aiutano tra di loro… c’è più calore.

I più grandi aggiungono particolari, i più piccoli hanno un po’ meno destrezza, ma una volta che hanno imparato ad aspettare che la cera si scaldi, fanno presto a modellarla, lisciarla, arrotolarla con molto impeto e vedere le forme che ne escono… pian piano imparano a dosare la forza con cui maneggiano la cera, la sentono, la tastano. Apprendono, nel ritmo, attraverso le ripetute esperienze (in asilo almeno una volta alla settimana) ad aver padronanza delle proprie dita.

Il senso del tatto ci consente di sentire dove siamo noi e dove inizia il mondo. Un giorno questo senso, se ben coltivato, permetterà, da adulti, di cogliere l’io delle altre persone.

La percezione degli individui attorno a noi non consiste solo nel vederli, udirli, toccarli… per costruire relazioni, serve saper entrare in contatto con il loro intimo essere.

Non a caso l’espressione “avere tatto” ha un senso molto profondo, definisce una qualità  determinante per muoversi sul piano sociale. Una persona che sa cogliere l’essenza di chi si trova di fronte o al proprio fianco, che sa comprendere gli altri, rispettarli, empatizzare con loro, ascoltarne i bisogni, certamente verrà a sua volta stimata, amata e compresa.

E di sicuro noi vogliamo che tutti i bimbi, nel futuro, possano saper amare ed essere amati, stimati e compresi.

Il senso del calore è un grande alleato del senso del tatto. Se ce ne occupiamo con attenzione su un piano fisico attraverso la cura dell’abbigliamento, e poi con attività come, per esempio, il modellaggio della cera, il bambino ci guadagnerà in salute, non solo nel presente, ma anche nel resto della sua vita. 

Senza calore non possiamo “scaldare” gli animi o un’atmosfera, né dare nuova forma a dinamiche o abitudini congelate dal tempo.

È importante che l’educatore curi il calore nel proprio animo con grande equilibrio. Da una parte eviterà l’eccesso di freddezza, i pensieri e i sentimenti gelidi; dall’altra si terrà lontano dal troppo ardore, dalle passioni esagerate che sfociano nel fanatismo. Se riusciamo a coltivare le nostre gioiosità ed entusiasmo con il tepore tenero e sollecito di una chioccia che cova i suoi pulcini, ecco che i nostri gesti e le nostre parole trasmetteranno un calore sano. E questo, come ogni cosa che facciamo,  sarà acquisito, appreso e imitato dai bambini (ricordiamoci sempre che i bimbi assimilano tutto di noi educatori, genitori, nonni: nel bene e nel male…).

In asilo pratichiamo numerose attività e arti che formano i sensi del tatto e del calore: impastare il pane, pulire, lavare, giocare con la sabbia e con quanto la natura ci offre, sgranare, grattugiare, cucinare… e molte altre! E se le abilità acquisite possono essere poi replicate in autonomia e con la propria fantasia, che diano la soddisfazione di realizzare qualcosa di sensato e utile sia per sé che per gli altri, con gioia e dedizione, rafforzerà la loro fiducia in sé.

Più i bimbi si rendono utili per gli altri, tanto più si sentono riconosciuti e inseriti socialmente, diventando così più gioiosi, sicuri e sereni.

 

Maestra Michelle Prada

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