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Il corso di potatura


Nelle giornate del 13- 27 gennaio e 3 febbraio si è svolto il corso di Potatura a cura del Prof. Mauro Zanini. Le tre giornate hanno visto una copiosa partecipazione di genitori che si sono accostati ai segreti della potatura degli alberi da frutto attraverso due mattine di parte teorica ed una mattina di esperienza pratica sul campo.

La parte teorica poggiava sul tentativo di trovare le risposte al Perché, al Quando ed al Come si pota. Conoscere il perché affonda le radici nel voler comprendere la struttura dell’albero, i fattori morfologici e fisiologici che intervengono nel ciclo della fruttificazione e nelle forme di allevamento. Imparando come funziona una pianta sapremo anche come toccarla, mirando, senza tecnicismi ad una sorta di “concimazione al contrario”. E’ stato significativo apprendere il ruolo centrale della linfa grezza e di quella elaborata che attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana ridonano energia all’albero dopo averne attinto dalla luce del Sole.


Nell’affrontare la parte del “come” potare sono arrivate immagini metaforiche anche per l’educatore di bambini: così come per i bambini, anche in natura, il come potare farà la differenza sulla crescita della pianta, sul suo equilibrio e la sua dirittura. E’ importante partire bene sin da subito con la potatura, fin da quando l’albero è piccolo, dal momento che si può scegliere quale parte nutrire, quando rinvigorire e quando “calmare” la crescita.

Fino ad arrivare al “quando” potare, che inserisce l’atto del taglio nel contesto dello scorrere delle stagioni  ma anche nel quotidiano correlando il gesto  all’osservazione della luna siderale o sinodica che ha un ruolo fondamentale sulla linfa che anima gli alberi: “non c’è un giorno buono o cattivo per potare ma conta l’impulso che vogliamo dare alla pianta”; come per tutte le azioni della vita, saranno le motivazioni e gli impulsi che faranno la differenza nella nostra quotidianità.

Infine, Meli, Peschi e Susini, in una bella giornata di sole con la luna al punto giusto, hanno concesso una piccola sperimentazione pratica sul campo; dove si è potuto osservare il maestro al lavoro, attorniato da un primo accenno di gemme sugli alberi.

Sono stati bei momenti di formazione che hanno coinvolto i presenti nel pensare, nel sentire e nel volere: speranzosi di una replica in futuro al fine di portare un contributo al mantenimento delle piante in modo sostenibile e duraturo.

A.A.






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