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Percorso Orto e Giardino | primo incontro

Martedì scorso si è tenuto il primo incontro sul percorso "Orto e Giardino, la serata ho visto una grande partecipazione, ai 26 genitori presenti, si sono aggiunti nei giorni a seguire altre iscrizioni. I due relatori della serata, il Maestro Vincenzo ed il genitore Renato, hanno magistralmente condotto la discussioni riuscendo a trasmetterci un grande messaggio di rispetto ed amore verso la terra. Ci siamo confrontati sul naturale equilibrio che la terra riesca a creare in autonomia e di come tale equilibrio vada rispettato quando ci avviciniamo ad essa per introdurre nuove colture, il Maestro Vincenzo ci ha inoltre sottolineato come sia importante per tutti noi, imparare a convivere con il sentimento della delusioni, lavorare sulla terra non è un gesto meccanico ma la continua ricerca di un rapporto verso un elemento vivo che a sua volta ospita migliaia di altri elementi che solo attraverso il tempo e la sperimentazione potremo imparare realmente a conoscere.

Renato ci ha poi accompagnati attraverso un percorso di rispetto ed amore verso la terra, sottolineando come a prescindere da strumenti quale il calendario delle semine, sia particolarmente importante recarci nel nostro orto e giardino con il giusto stato d´animo. Grazie alle sue spiegazioni, abbiamo compreso come la coltivazione oggi si suddivida principalmente in tre tipologie:

1. Convenzionale
La terra deve dare il massimo

2. Biologica
Viene svolta un´attività da parte dell´agricoltore nella quale si provvede alla difesa delle colture innanzitutto in via preventiva, selezionando specie più resistenti ed intervenendo con tecniche di lavorazioni appropriate, si ricorre pertanto a fertilizzanti di tipo naturale senza l´ausilio della chimica di sintesi.

3. Biodinamica
Al pensiero biologico sopra descritto, la pianta viene considerata come elemento di congiunzione tra la terra ed il cosmo, una visione quindi che ci permette attraverso una serie di azioni, di rivitalizzare il nostro terreno.

Siamo in presenza di un´azienda Biodinamica quando questa rispetta un ciclo chiuso, poichè non necessita di prodotti provenienti dall´esterno, persino le sementi quindi vengono prodotte al loro interno partendo da quelle piante dimostratesi più sane e robuste durante il ciclo produttivo. Si è poi appreso dalle parole di Renato come un terreno, per essere definito "fertile", debba possedere almeno il 2% di HUMUS, sotto tale soglia esso non può essere definito tale,pertanto solo al raggiungimento di tale soglia (2%) possiamo dare inizio a processi di vivificazione anche con l´aiuto di preparati biodinamici.

Alla luce di questo elemento, dobbiamo comprendere che portare un terreno a tale soglia, richiede un lavoro lento e paziente che solo dopo 6 anni circa ci porterà al risultato cercato. Va detto, che il periodo dei 6 anni, viene considerato uno standard nel protocollo biodinamico professionale, chiaramente quando parliamo dei nostri orti, il processo di rivitalizzazione inizia sin da subito dalle prime lavorazioni, processo che dovremo considerare sempre in continua evoluzione.

Grande importanza infine va data allo studio, un agricoltore biodinamico deve sempre partire da questo elemento prima di passare all´atto del fare, Rudolf Steiner infatti disse: "Un buon agricoltore biodinamico lavora prima con la testa e poi con le mani".

Nel resto della serata sono state poi accolte alcune prime domande per poi confrontarci sulle prossime date e temi ad esse correlate, nei prossimi giorni verrà redatto un calendario che sarà condiviso con gli iscritti a questo primo percorso di avvicinamento alla biodinamica.


CALENDARIO


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