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Lo spettacolo dell´Eurythmy Troupe
La vita all´interno della pedagogia Waldorf è piena di cambiamenti: dal primo set di matite colorate, a imparare a leggere e scrivere, poi la matematica, una nuova lingua… e infine prendere le redini della vita e indirizzarsi verso la libertà. Attraverso tutto ciò, cambiamo anche noi, il rapporto con noi stessi, gli altri e il mondo. Ma qualcosa che rimane costante attraverso questo cambiamento è l’Euritmia. Si modifica con noi, plasmandosi alle nostre esigenze, mentre la nostra connessione con lei si evolve in parallelo, adattandosi per comprenderne l´essenza. Come accaduto a molti alunni Waldorf, il mio viaggio con l’Euritmia era offuscato da un velo di incomprensione.
Negli anni dell´asilo e delle prime classi, il mio mondo traboccava di incantevole meraviglia. Che fossi persa nei regni delle fiabe, affascinata da vivaci disegni alla lavagna, o assorta nelle lezioni, in particolare di Euritmia, il mio mondo brillava con le incantevoli meraviglie dell’infanzia. Tuttavia, mentre crescevo, ho cominciato a mettere in discussione la sua misteriosa oscurità. L´Euritmia non era più solo magica, a volte era un compito, un altro compito da spuntare sulla lista delle cose da fare. E ´stato difficile per me apprezzare la delicata bellezza dell’Euritmia quando tutti intorno a me non la capivano, e sento che questa è una sfida che molti studenti Waldorf affrontano.
Tuttavia, ho avuto la fortuna che, anche in questi momenti di dubbio, ho sempre avuto la Eurythmy Troupe da ammirare nella mia scuola. Sono stata influenzata dalla bellezza delle sue grandi ma umili manifestazioni di tonalità: la drammaturgia della parola e le meravigliose poesie messe in movimento. Fin dall´asilo, ho bei ricordi delle esibizioni della Troupe: perdermi nella trama delle fiabe ed essere ipnotizzata dallo splendore del brano musicale finale. La nostra scuola è molto fortunata ad avere questo esempio di eccellenza da ammirare e a cui tendere, per spazzar via momenti di sfiducia, con un rinnovato senso di apprezzamento per l´arte.
Quest’anno, ho avuto l´onore di far parte della Eurythmy Troupe, insieme a molti dei miei più cari amici, e allo stesso tempo l´onore di esibirmi sullo stesso palco che rappresenta così tanti ricordi d´infanzia. Il livello di performance che la Troupe richiede mi ispira ad immergermi nell’enigmaticità dell’Euritmia, e imparando qualcosa al riguardo, imparo molto di più su me stessa. Mentre ancora non riesco a definire ciò che l’Euritmia è in un modo che le renda giustizia, posso definire il sentimento che mi pervade dopo una performance come profonda tranquillità. Sono grata di poter sperimentare spesso questo sentimento, intensificato dal senso di comunità all´interno della Troupe, soprattutto ora che proviene da un luogo di gioia e comprensione.
Il nostro recente viaggio in Europa è stato a dir poco magico. Dalle strade nebbiose di Venezia alla calda accoglienza della Scuola Novalis, ogni momento è stato colmo di gratitudine. La vostra comunità di studenti, insegnanti, genitori e amici è stata un pubblico così entusiasta e solidale, anche con un programma presentato in inglese. Ci siamo sentiti tutti accolti calorosamente nella Scuola e nelle vostre case. Grazie per essere stati padroni di casa così accoglienti e grazie per essere stati un pubblico così ricettivo e competente nei confronti di questa arte. Anche se inizialmente l’Euritmia appare strana e difficile da amare, come è accaduto anche per alcuni di noi, ricordane la bellezza, ricordane la magia, perché attraverso quella magia, qualcosa di bello può emergere nel mondo, qualcosa di meravigliosamente vitale, qualcosa capace di creare cambiamento.
Arrivederci e a presto
Aria Ramsinghani, 11 a classe
San Francisco Youth Eurythmy Troup