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Il bullismo contro i professori

Alcuni alunni, quando prendono un brutto voto, pensano subito a come fare per porvi rimedio e alla reazione dei genitori. Ci sono stati casi di alunni che, per avere una sufficienza, sono passati alle maniere forti: minacciando di morte i professori o addirittura picchiandoli. Sono stati registrati anche casi di genitori che hanno reagito in modo sbagliato, attaccando i professori con insulti e minacce.

Ma che cos’è il bullismo?

Il bullismo consiste nell’avere un atteggiamento prevaricante e prepotente nei confronti di un’altra persona che diventa poi una “vittima”. La vittima può sentirsi oppressa da bullismo quando viene trattata “male”, ovvero picchiata e obbligata a seguire degli ordini. Il bullismo si manifesta attraverso vari episodi in cui il bullo co

ntinua ad esercitare il proprio potere per un certo tempo sulla vittima.

Il bullismo si può dividere in due forme: diretto ed indiretto. Il bullismo diretto consiste in attacchi sia fisici che verbali, mentre il bullismo indiretto si concentra nel danneggiare le relazioni d’amicizia della vittima: questa forma di bullismo indiretto può essere vista anche come cyberbullismo. Per cyberbullismo s’intende un tipo di azioni aggressive ed intenzionali di una persona o di un gruppo realizzate mediante strumenti elettronici (SMS, MMS, foto, video, e-mail, siti web, telefonate, ecc.). La tecnologia consente ai bulli d’infiltrarsi nelle case delle vittime in qualsiasi momento perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi, inviati tramite smartphone o pubblicati su siti web. Il cyberbullismo infrange il Codice civile, il Codice penale e il Codice della privacy. Penso che il cyberbullismo sia un fenomeno così diffuso perché i cyberbulli possono insultare le persone proteggendosi dietro ad uno schermo, sentendosi così forti e pensando che non ci saranno conseguenze. Tali persone credono di essere forti ma in realtà sono deboli, possono avere problemi psicologici o familiari e, per sentirsi parte di un gruppo sociale più ampio o per essere considerati, denigrano ed insultano altre persone. Per evitare che le vittime di cyberbullismo e di bullismo soffrano per colpa di poche persone, la società, la scuola e le politiche educative devono cambiare.

Come ho già scritto, ci sono forme di bullismo anche contro i professori e in più parti d’Italia si sono verificati episodi di violenza nei loro confronti. I professori sono “vittime” di aggressioni fisiche e verbali da parte degli alunni, ma anche da parte dei genitori.

Piero Bernocchi, sindacalista dei COBAS, dice che il maltrattamento dei professori è causato dalla riforma di Luigi Berlinguer - ex ministro dell’Istruzione - che, a suo parere, ha messo la scuola al servizio di tutti, facendo sì che nessun alunno sia più bocciato, rendendo così più facile la vita scolastica. Questo ha creato una mancanza di rispetto degli alunni nei confronti degli insegnanti. Bernocchi dice che, venticinque anni fa, lo Stato investiva di più sulla scuola, mentre oggi c’è un “impoverimento seguito da una dequalificazione totale dell’insegnante” (“Prof aggrediti e umiliati, non è solo bullismo: “Pressione dai genitori e social deleteri” articolo pubblicato su TODAY il 21 aprile 2018). Dopo la riforma di Berlinguer gli insegnanti hanno cambiato approccio con gli studenti. La scuola deve essere al servizio degli studenti, ma spesso negli ultimi tempi ciò è stato frainteso e sfruttato da alunni e genitori, che hanno iniziato a rivolgersi ai docenti in modo non adeguato.

Se un alunno picchia un insegnante è un reato che va punito; solo che generalmente la scuola non denuncia il bullo, perché non vuole che si faccia brutta pubblicità e spesso colpevolizza l’insegnante umiliato. Chi insulta un insegnante rischia la sospensione e anche di perdere l’anno. Tanti fenomeni di bullismo contro i professori sono stati filmati e addirittura pubblicati sul web.

Un’altra esperta parla del bullismo contro i professori. Ersilia Menesini, docente dell’Università di Firenze, dice - in un’intervista pubblicata il 19 aprile 2018 sul quotidiano online IL TIRRENO - che questi episodi sono la testimonianza di un’incapacità educativa dei genitori, dovuta ad un grande vuoto familiare. Il motivo è che i genitori sono distratti dal lavoro e non hanno tempo per i figli, non c’è dialogo e a tavola tutti i componenti della famiglia sono incollati agli smartphone. Ersilia Menesini dice che i bulli assumono contro i professori un atteggiamento di potere assoluto e che sono loro ad assumere il comando.

A Lucca, il 17 Aprile 2018, un alunno ha osato gridare contro il professore, minacciandolo, e ha tentato di strappargli il Registro dalle mani. Il docente, invece di reagire, ha scelto il silenzio e ha subìto. Gli alunni presenti in classe hanno filmato tutto e hanno pubblicato il video sul web.  Solo dopo molto tempo il bullo si è pentito di ciò che ha fatto.

Questi episodi di bullismo contro gli insegnanti non accadono solo in Italia ma in tutto il mondo. Ad esempio, in Gran Bretagna nel 2014 un’insegnante è stata accoltellata a morte da un alunno.

Circa il fenomeno del bullismo contro i professori, nel 2018, la Scuola di cittadinanza attiva ha riportato le seguenti statistiche:

·       il 27% dei professori lo dichiarano;

·       il 40% è intervenuto bloccando l’azione;

·       il 27% ne ha parlato in classe;

·       Sale anche la percentuale di chi ha coinvolto le famiglie dei ragazzi.

Secondo me i professori dovrebbero avere il coraggio di denunciare ciò che accade a scuola. Gli insegnanti hanno il compito di aiutare gli alunni a crescere e di far capire loro ciò che li aspetta in futuro. L’insegnamento è una “missione” educativa molto importante ed impegnativa e per questo va rispettata.

 

Angelo P. - XII classe


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