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Domeniche al museo

L’Italia è un paese ricco darte e di storia, custodisce innumerevoli e magnifici tesori, alcuni dei quali poco conosciuti poiché si trovano nei musei.

Per favorire le famiglie e dare una spinta al turismo, quindi, si è pensato di attuare promozioni sul costo del biglietto, rendendolo gratuito la prima domenica di ogni mese. Però l’arte senza biglietto ha innescato durante l’estate appena trascorsa la prima ufficiale bufera politica del Ministero dei beni culturali.

La prima domenica del mese ad ingresso libero nei musei statali sarà quindi abolita?

Dal mio punto di vista è stata una buona iniziativa, che ha permesso a molte persone la scoperta di siti archeologici e di musei. Ora, però, è tempo di modificare lofferta per diluire gli afflussi durante la settimana e contemporaneamente dare vantaggio alle famiglie, applicando magari uno sconto considerevole. Il vantaggio economico e culturale sarebbe enorme. Chi si muove con la famiglia, durante i giorni feriali potrà farlo agevolmente con la tranquillità di poter visitare tutto con un costo contenuto. Le spese di vitto e alloggio sarebbero sicuramente vantaggiosi e gli edifici museali non subirebbero lassalto. Si ridurrebbe cosi lusura dei luoghi, ci sarebbe una vigilanza costante, una manutenzione controllata e una serenità nel dare e ricevere il servizio. Basti pensare alle città d’arte assediate le prime domeniche del mese e poi deserte le successive settimane. Poiché c’è sempre più una consapevolezza verso larte, sia da parte dei connazionali sia degli stranieri, è opportuno che lofferta sia equilibrata e tarata tutto lanno.

Da un sondaggio emerge che liniziativa ha perso gradualmente la sua valenza, anche se bisogna riconoscere che ha riportato nei musei persone digiune darte. Altre fonti tuttavia rilevano che i frequentatori sono sempre gli stessi e sicuramente pagherebbero anche il biglietto volentieri.

Sarebbe opportuno, piuttosto, offrire il biglietto scontato o ingressi gratuiti in occasione di anniversari importanti. Eurgente che il Ministro dei beni culturali imponga direttive nazionali uniche da applicare in modo uniforme in tutta Italia. Queste regole dovrebbe garantire il futuro delle opere darte sostenendole con introiti economici precalcolati.

Pare che gli incassi siano aumentati del 50% a dimostrazione che gli ingressi gratuiti non hanno inciso negativamente sulle entrate. Ma se i biglietti erano gratuiti come hanno potuto produrre reddito?

Probabilmente il Ministero ha confuso i dati relativi al numero di ingressi con l’aumento degli incassi.

Il 15 agosto 2018, a Roma, il Ministro Bonisoli ha istituito una commissione interna al Ministero per i beni e le attività culturali che si occuperà di studiare possibile forme di gestione del patrimonio culturale attraverso la sinergia di reti museali e sistemi territoriali in tutta Italia. Il Ministro auspica di incrementare la fruibilità di tutti i siti culturali presenti. La commissione traccerà le linee guida per coinvolgere soggetti pubblici e privati per una “progettazione posticipata”. Le proposte saranno formulate entro 12 mesi.

Saranno inoltre studiati strumenti per incentivare l’accesso nei musei, come le “CARD MUSEALI” e sistemi premiali per territori che si distingueranno nella capacità di offerte integrate.

Qualsiasi iniziativa, per essere valorizzata e apprezzata, deve applicare un prezzo anche simbolico allingresso. Enecessario che questa miniera doro che abbiamo in custodia si autoconservi. I visitatori, se adeguatamente accolti, potranno accedere alle città d’arte tutto lanno e non pilotati dallo specchietto delle allodoledelle prime domeniche di ogni mese.

Ogni res pubblicadeve essere visibile, valorizzata , rispettata, condivisa, accessibile e riconosciuta come patrimonio da difendere anche attraverso un piccolo contributo individuale.

Gaia - XII classe


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