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Esperienza pratica forestale

OBIETTIVI

Gli stati d’animo di un adolescente oscillano tra mille contrasti e contraddizioni: i ragazzi anelano all’autonomia e alla libertà ma ancora non hanno conquistato la loro sicurezza interiore. Hanno sete di sapere, di trovare risposte agli interrogativi sulla vita e sul mondo attivando il loro pensiero, e devono essere guidati nell’indirizzare in modo responsabile le loro forze individuali e la loro autonomia di giudizio.

Gli allievi delle classi superiori necessitano di incontri reali, con gli uomini, con le idee, con il lavoro, per poter affinare la propria facoltà di giudizio autonomo. I giovani cercano delle personalità di educatori che dimostrino grande entusiasmo per tutto ciò che avviene nel mondo.

La nona classe si presenta come un anno ricco di esperienze diversificate nel rapporto con la realtà della natura, con i mestieri che trasformano le risorse che la terra ci offre, con le più diverse attività artistiche e tecnologiche, nello studio dei più diversi aspetti della moderna epoca di civilizzazione.

Le capacità individuali di indipendenza e responsabilità si sviluppano in modo armonico e graduale attraverso tutto il ciclo di studi, ed ogni materia proposta educa, attraverso il suo divenire durante gli anni, una qualità particolare che matura lentamente nei ragazzi ed i cui semi sono stati posti nelle prime classi elementari.

Per l’adolescente è fondamentale confrontarsi con attività per le quali la loro volontà va impiegata e direzionata, in modo da svincolarla da tutti gli impulsi fisici e metterla al servizio di un qualcosa di più elevato. I ragazzi vivono ideali non ancora compenetrati di volontà propria, spesso sono guidati dall’esterno, sono condizionati da una volontà esterna.

Vivere un’esperienza in cui un progetto sensato prende forma, un ideale viene reso reale, attraverso un impegno quotidiano, attraverso un lavoro individuale e di gruppo, superando la fatica fisica e le difficoltà stimola l’attività propria di ciascuno e fortifica le varie individualità.

 

“Si tratta quindi di sviluppare un insegnamento in grado di favorire il fiorire di un vivo interesse per il mondo esterno nell’animo dei ragazzi. Occorre sviluppare l’insegnamento in modo tale che nell’anima dei giovani si sviluppino “enigmi” sulla natura, sul cosmo, sul mondo, sulla natura dell’uomo in generale, su questioni storiche e così via.”

(R. Steiner O.O. 302A)

 

L’esperienza di forestazione si colloca in questo contesto pedagogico, in accordo con le qualità che i ragazzi devono maturare in questa fase di crescita, ma allo stesso tempo contribuisce ad educare una coscienza sociale, ed a stimolare una responsabilità personale attraverso una partecipazione ad una attività che li vede attivi e propositivi all’interno del gruppo.

Si tratta di lavori che i ragazzi svolgono, seguiti da esperti del settore (agronomi, forestali..) per la cura e la sistemazione di una porzione di bosco o di sentieri, muretti o altro…

In questa attività le discipline coinvolte sono le scienze integrate, in particolare la scienza della terra, l’ecologia e la pedologia; la fisica e la chimica, la tecnologia.

Il rapporto con la natura attraversa in modo trasversale tutto il ciclo di studi; nelle prime classi il mondo della fiabe e delle leggende vibra nel sentire dei bambini, ed essi vivono esperienze in cui poter gioire, in cui stupirsi per le meraviglie del mondo vegetale, senza che vengano istruiti, godendo dell’aura di magia e mistero che la natura racchiude in sé. Nella terza classe ai bambini viene portata incontro la storia della Creazione e nell’essere attivi, nel seminare un campo, nel raccoglierne i frutti essi danno seguito a quel che viene posto in loro come immagine attraverso la narrazione, e vivono interiormente l’esperienza di quanto l’uomo può fare con le proprie mani, di come può modificare il mondo, per renderlo un luogo più bello, ospitale e per trarne dei frutti per la propria vita.

In quinta classe il maestro coltiva ancora il rapporto con il mondo delle piante, ed attraverso la lezione di botanica, educa l’osservazione precisa, la ricerca, la percezione delle trasformazioni attraverso le stagioni, l’interesse per le connessioni fra il tempo atmosferico, il terreno e le piante. Questo atteggiamento semina nei bambini un  reale interesse per l’ambiente e rappresenta, in divenire, la base per una ecologia attiva, non dogmatica, in cui nasce spontaneamente dall’interiorità un desiderio di protezione e cura verso un ambito a cui si è prestata attenzione e si è dato valore durante tutto il ciclo scolastico.

Le lezioni di giardinaggio inoltre sono una possibilità unica di unire l’attività pratica, l’educazione della volontà, con lo sviluppo di forze morali legate al rapporto con la natura ma che poi si manifestano nel contesto sociale più ampio. I bambini sviluppano un sentimento per ciò che è giusto nel rapporto con la natura non attraverso insegnamenti, ma grazie ad esperienze reali.

L’esperienza di forestazione che i ragazzi vivono in nona classe rappresenta l’evoluzione di questo rapporto con il mondo vegetale che matura durante tutto il corso di studi; l’ambiente del bosco, inteso come luogo di cui godere per una passeggiata, per un ristoro, ma anche come bene culturale multifunzionale, che serve alla protezione del suolo e alla produzione di legname, è un campo pedagogico ideale per vivere il significato di “sostenibilità”. Il bosco può donarci i suoi frutti, le sue qualità solo se anche noi lo curiamo, lo utilizziamo e lo proteggiamo con scrupolosità e competenza, e l’equilibrio fra uomo e natura nel dare e nel prendere viene vissuto dai ragazzi attraverso questa attività.

L’abbattimento di un albero è una esperienza molto particolare, così distante dal raccogliere un fiore o dei cereali; la scelta dell’esemplare dipende dall’obiettivo e dal motivo per cui quell’abbattimento è necessario e quindi ha in se una educazione all’osservazione attenta e puntuale. Si tratta di plasmare in modo creativo le forze della natura, ma comporta il crearsi di una certa relazione con l’albero, e così sorge spontaneo un atteggiamento di riverenza e di gratitudine. Il rispetto per la vita nell’albero si manifesta in forma particolarmente impressionante, e forze morali nascono dall’interiorità dei ragazzi, non vengono insegnate dall’esterno. Nasce uno spontaneo sentimento di protezione verso la natura, che è alla base dell’ecologia.

Proprio dove un albero viene abbattuto, le forze rinnovatrici del bosco agiscono in modo particolarmente intenso, ogni pianta è parte di un tessuto vitale. E come in ogni processo culturale, è necessario creare spazio, al fine di consentire al nuovo di manifestarsi. Anche i ragazzi lo sperimentano interiormente, perché devono lasciare, superare l’infanzia spensierata per poter diventare adulti; così la pubertà può essere vissuta non soltanto come un dramma personale, ma come un processo necessario per diventare uomini.

 

"Non ci si deve chiedere: cosa deve sapere ed essere in grado di fare l’uomo per l’ordine sociale, perché questo già esiste; bensì: cosa vi è di predisposto nell’essere umano e cosa può essere sviluppato in lui? In questo modo sarà possibile arricchire l’ordine sociale di forze sempre nuove provenienti dalla generazione degli adolescenti. Allora, in questo ordine ci sarà sempre la vita che gli uomini, entrati a fare parte di essa, sapranno realizzare; ma non si faccia della generazione degli adolescenti ciò che vuole l’attuale organizzazione sociale."

Rudolf Steiner


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