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Recita di XII classe: vi racconto la mia esperienza

La commedia è stata presentata a noi studenti nella versione integrale, che non ci
entusiasmava tanto. Successivamente, però, tagliando alcune parti e alleggerendo il testo,
ha iniziato a piacerci sempre di più.
Il momento più difficile è quello che abbiamo affrontato subito dopo la lettura dell’opera: la
scelta dei personaggi. Da principio nessuno aveva idea di quello che avrebbe dovuto fare,
poi improvvisamente ognuno di noi ha iniziato a sentirsi più affine ad un determinato
personaggio e ha sentito dentro di sé la voglia di approfondirlo sempre di più.

Alcuni personaggi, tra cui il mio, erano molto diversi dall’attore, e inizialmente abbiamo
trovato varie difficoltà nell’interpretare il ruolo che avevamo scelto. Personalmente i primi
giorni ho fatto molta fatica, ogni cosa, che mi veniva indicata di fare mentre recitavo, mi
sembrava esagerata; poi, giorno dopo giorno, ho capito ciò che dovevo essere: una
persona completamente diversa da me. Ho potuto notare che anche i miei compagni
hanno attraversato lo stesso processo, fino ad arrivare ad un punto in cui rappresentavano
così bene il personaggio, da assomigliargli nei modi anche fuori dal palco.
Ogni personaggio aveva una sua caratteristica che lo rendeva speciale, così come ogni
scena doveva essere semplicemente perfetta. Per questo motivo i vari gruppi di lavoro
hanno impiegato molto tempo per ideare costumi e scenografie, perché ognuno di noi
aveva un pensiero molto diverso. Finalmente, dopo qualche battibecco, siamo giunti alle
decisioni definitive a abbiamo avuto più tempo per provare le varie parti.

Devo ammettere che intorno alla terza settimana di preparazione della recita ho iniziato ad
avere paura. Mancavano ancora alcuni costumi e delle scene erano state provate
pochissime volte! Vedendo, però, Carlo e Cristina così tranquilli e sicuri di loro stessi (e di
noi), mi sono tranquillizzata anche io.
Durante gli ultimi giorni di prove ho notato che in me ed i miei compagni qualcosa era
cambiato, c’era una maggior consapevolezza ed ognuno stava dando il meglio di sé per
uno scopo comune.
Questo si è visto bene l’ultimo giorno, eravamo molto concentrati e decisi, ognuno era
dentro al suo personaggio e determinato a dare il meglio e credo che chi era tra il pubblico
lo abbia potuto notare.

Ritengo di dover un grazie molto grande a tutti coloro che ci hanno permesso di vivere
questa esperienza da un lato molto difficile e dura, ma dall’altro stimolante.
Ci siamo divertiti molto e abbiamo avuto modo di sperimentare qualcosa di completamente
diverso da ciò che facciamo tutti i giorni. Sentiamo di aver dato una grande prova di
maturità e coraggio.

Giorgia -  cl.

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