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Le tempeste solari e le loro conseguenze

Non sono molte le persone che sanno qual è il motivo per cui si manifestano questi fasci di luce verdi e con altre sfumature che si sovrappongono e ondeggiano all’orizzonte. Le aurore polari sono le manifestazioni più spettacolari delle interazioni tra Sole e Terra.

Questo meccanismo, però, potrebbe causare black-out in qualunque dispositivo elettronico.

Il Sole è composto da molti gas incandescenti attraversati da campi magnetici. Nella sua superficie si creano continuamente enormi esplosioni, in alcuni casi talmente potenti che possono provocare una tempesta solare che libera nello spazio il vento solare, un flusso di particelle d’alta energia e campi magnetici concentrati. Se la velocità di rilascio è tranquilla, viaggia nello spazio a 400 Km al secondo, nei rilasci violenti la velocità può persino raddoppiare.

Le aurore polari sono il frutto delle interazioni tra il vento solare e il campo magnetico della Terra.

I venti solari a rilascio tranquillo vengono deviati dal campo magnetico terrestre. Il problema è che, quando le esplosioni solari più potenti prendono di mira la Terra, non si limitano a generare aurore, possono avere conseguenze disastrose.

Il meteo spaziale monitora il sole contando il numero delle macchie solari presenti sul disco e misura l´intensità dei loro campi magnetici.

La prima volta che furono scoperte le tempeste solari fu nel 1859 dall´astronomo inglese Richard C. Carrington, mentre osservava le macchie solari, vide un flash luminoso che dopo poco svanì.

La notte successiva, una vistosa aurora comparve nei cieli di tutto l’emisfero nord, fino a Cuba, la Mauritania, le Hawaii e anche a Roma. Fu la tempesta solare più potente mai documentata. Il vento solare viaggiò alla velocità di 2.300 km/s.

 

 

Come nasce una tempesta solare?

 

La nostra stella è attraversata da campi magnetici in continua evoluzione. Quando due di questi campi si incontrano e si fondono tra loro, a volte, si producono enormi emissioni di particelle e di energia.

Nel maggio 1967, i tre radar della rete di difesa antimissile statunitense, progettati per identificare eventuali missili balistici provenienti dall´Unione Sovietica, finirono KO tutti nello stesso momento. Pensando a un imminente attacco dell´URSS, gli Stati Uniti si prepararono a schierare l´aeronautica militare e le truppe. Fortunatamente, un gruppo di pionieri della ricerca solare fu in grado di dimostrare che il blackout era dovuto ad una potente tempesta solare, e non ad un sabotaggio nemico.

Questo tema sta diventando sempre più di attualità perché secondo una stima il valore dei danni che si verificherebbe oggi con una tempesta solare come quella del 1859 sarebbe di 2.300 miliardi di dollari. Si può immaginare il caos che si scatenerebbe se di colpo venissero meno le telecomunicazioni, se si interrompessero le linee satellitari dei telefoni cellulari; senza i satelliti del posizionamento globale cesserebbero di funzionare non solo i dispositivi delle nostre auto, ma anche la navigazione assistita per aerei e navi.

Per non parlare dei cattivi pensieri che attraverserebbero le menti dei generali, se fossero messi fuori uso i satelliti spia strategici delle superpotenze. Quanto alle linee di trasmissione, ci sarebbero milioni di km di cavi a rischio, quelli al suolo e quelli sottomarini.

I trasformatori che smistano l´energia elettrica costano 100 milioni di euro ciascuno e non vengono costruiti in serie. Se, come è possibile, una scarica ne mettesse fuori uso qualche decina, occorrerebbero mesi per sostituirli e ripristinare le linee. Nel frattempo, il trasporto ferroviario subirebbe gravi contraccolpi, le riserve alimentari delle città deperirebbero, ne soffrirebbe il commercio online, le transazioni finanziarie resterebbero interdette per settimane.

Purtroppo le nostre difese sono deboli, non sappiamo neanche prevedere con esattezza questo evento.

Una supertempesta solare si produce sul Sole, mediamente, una volta ogni due secoli.

Quello che i Governi non hanno ancora capito è che una super tempesta magnetica non è una minaccia, ma un’evitabile certezza.

Enrico - XII cl.


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