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Land grabbing (accaparramento di terre).

Who controls the food supply controls the people; who controls energy can control whole continents;  who controls money can control the world...
Henry Kissinger

Bambini che non hanno di che mangiare,  contadini che non hanno più terra per vivere, gente che vive in miniere d´oro e che uccide per mettere qualcosa sotto i denti,  eserciti che combattono nei terreni altrui, guerre per difendere i propri interessi, contratti di lavoro che fanno rimpiangere la schiavitù. Tutto questo e molto altro è l´incubo africano, Continente ricchissimo incapace di mantenere i propri figli.  Perché.... 

Il problema che affronteremo oggi è quello del Land grabbing (accaparramento delle terre). Si parla di questo fenomeno quando una larga porzione di terra considerata “inutilizzata” è venduta a terzi, aziende o governi di altri paesi senza il consenso delle comunità che ci abitano o che la utilizzano, spesso da anni, per coltivare e produrre il loro cibo. Si tratta di contratti stipulati con i Governi di alcuni Stati africani per affitti di lotti di terreno  che sono in media di 40.000 ettari, per un lasso di tempo che solitamente varia dai 25 ai 99 anni. Bwa Mwesigire, scrittore e avvocato ugandese, ci fa notare come la decolonizzazione sia incompleta,  perché dopo di essa la terra non è tornata ai legittimi proprietari; infatti ancora oggi vi sono molteplici famiglie europee che possiedono intere contee e appoggiano politici di una ben definita fazione.

Essendo spesso in Africa le campagne dei possedimenti statali, i cittadini non hanno alcun diritto nei confronti dei terreni che coltivano e dai quali traggono sostentamento. In molti casi interi villaggi vengono defraudati e lasciati senza terra,  fonte di vita e di morte, per lasciare alle multinazionali alimentari, e non solo, la possibilità di tutelare i propri interessi. Anche le risorse idriche di questi terreni vengono gestite senza considerare minimamente i bisogni della gente locale. Tra il 2007 e il 2008 c’è stato un aumento incredibile di nuovi contratti, perché la crisi alimentare ha incrementato i prezzi, mettendo in discussione la sicurezza alimentare dei paesi occidentali, ciò ha scatenato da parte di molti Stati e multinazionali la corsa ad accaparrarsi appezzamenti in Africa in modo da garantire cibo in caso di crisi.

L´incremento dei contratti dal 2008 ad oggi è del 1000% e nel 2011 i dati dicono che 80 milioni di ettari, pari a quasi tre volte l´intera superficie dell´Italia, erano in mano a stranieri. Sono dati allarmanti conoscendo le disastrose conseguenze sulla popolazione locale. Ora veniamo al perché ciò è permesso: l´African Union  invece di ostacolare questi loschi giochi, ne è complice e, attraverso moltissimi progetti dai nomi stupendi,  come "Nuova alleanza per la sicurezza alimentare e la nutrizione in Africa", cerca di giustificare questi appropriamenti indebiti, affermando che il tutto è mirato a modernizzare l´Africa e ad eliminare la fame attraverso la produzione di cibo in enormi piantagioni gestite da compagnie estere, che "stranamente" lo esportano tutto. La corruzione e la coercizione esterna sono le motrici di questo scandalo. Ora "le correnti di pensiero" sono due, una afferma che l´unica soluzione in Africa per garantire la sicurezza alimentare è fare entrare le aziende straniere e con esse la modernizzazione dei sistemi agricoli e non solo; un´altra sostiene che l´agricoltura di sussistenza è l´unica soluzione possibile perché permette una distribuzione diretta del cibo senza dover sconvolgere tutta la società e la cultura di molti villaggi africani, ma che per fare ciò essi devono avere terre da poter lavorare.

Io credo che, come a noi Europei è stato permesso di evolvere secondo i nostri ritmi,  qualsiasi abitante di qualsiasi villaggio africano abbia il sacrosanto diritto di continuare a lavorare la propria terra come ha sempre fatto. E credo anche che produrre biodiesel per i propri bisogni in Paesi dove vi sono bambini che muoiono per  malattie collegabili alla carenza alimentare sia  un insulto all´essere umano e alla vita. Prima di “aiutarli” dovremmo pensare a non defraudarli, anche perchè spesso i nostri “aiuti” non sono proprio cosi  disinteressati…

Tommaso - XII cl.


P.S Per approfondire l’argomento eccovi i siti da cui ho tratto le informazioni:

Fonte "Il Cambiamento"
Fonte "Oxfam Italia"
Fonte "Wikipedia"
Fonte "Therealnews"


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