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14 luglio 2016: Attacco a Nizza. “Continuare a farla vivere in tutta la sua splendida vita è forse la sola risposta contro l’orrore della morte“.

Come tutti noi sappiamo, quest’estate si sono verificati fatti molto spiacevoli in Francia, in quanto, dopo alcune rivendicazioni subite dallo Stato islamico, altri innocenti hanno dovuto sacrificare la propria vita in questa lizza tra popoli.

Il giorno 14 luglio 2016 (Festa nazionale francese) alle ore 22.45, Mohamed Lahouaiej Bouhlel animato da ragioni ancora sconosciute, viene visto dirigersi facendo delle irregolari manovre con il suo camion verso la Promenade des Anglais a Nizza, dove si stavano svolgendo i famosi fuochi d’artificio, a cui partecipavano, come tutti gli anni, turisti provenienti da tutto il mondo.

Il tir accelera, raggiunge i 90 km orari, facendosi largo tra la gente ad una velocità folle, troncando per sempre la vita di molte persone e rovinando quella dei parenti e degli spettatori che ricorderanno per sempre le orribili scene a cui hanno assistito.

Il motivo per cui ho scelto di trattare questo argomento è molto semplice e mi colpisce nel profondo: quella sera avrei dovuto essere lì, insieme alla mia famiglia; non eravamo mai stati a Nizza ed avevamo pianificato il tutto nei dettagli, in modo da poter vedere i fuochi d’artificio la sera del 14 luglio.

Per una fortunata coincidenza, quattro giorni prima, un problema ci ha impedito di andare. Quando ho saputo la notizia, ascoltando il telegiornale, una domanda mi ha subito colpita nel profondo: “Dove sarei e come starei adesso se fossi stata lì?”.
Ho raccolto molte informazioni su questo argomento e due fonti in particolare mi hanno colpito e mi piacerebbe citarle. Sono un due articoli, il primo dal Corriere della Sera, il secondo  di un famoso canale televisivo americano, CNN.

Ho potuto notare come entrambi riportino le stesse sintesi, ma in modo molto differente: il Corriere della Sera si è soffermato molto di più sulle persone colpite da questa strage, sulla loro  storia, riportando  moltissime testimonianze e cercando di ricostruire i fatti tramite gli ultimi movimenti dell’uomo indagato.

La CNN, invece, classifica subito Mohamed come un terrorista appartenente all’Isis, proveniente da una famiglia profondamente radicale, aggiungendo, però, che negli ultimi tempi non si era attenuto in nessun modo alle regole della propria religione: mangiando carne di maiale, bevendo alcolici, picchiando la moglie e non facendo il Ramadan.

Anche il Corriere della Sera lo descrive successivamente come un uomo mentalmente instabile e non dedito alla propria religione, ponendo l’accento sul fatto che i vicini di casa dell’uomo riportano che egli è sempre stato una persona riservata e, negli ultimi tempi, molto triste. Tutto ciò è dovuto, secondo loro, al fatto che stava divorziando dalla moglie e presto sarebbe dovuto andare a vivere da solo, senza i tre figli.

Condivido entrambe le teorie, è bene vagliare varie ipotesi sul perché l’uomo abbia compiuto questo gesto e tenersi aperti a qualsiasi teoria.

Come ho già detto prima, penso che la sua non sia stata una motivazione religiosa, bensì sentimentale; l’uomo in quel periodo stava soffrendo molto; ovviamente questo non giustifica il suo gesto orribile nei confronti di centinaia di innocenti.

Ho paura che, dopo tutto ciò, ogni uomo arriverà a reputare pericoloso il luogo dove è avvenuto un attacco. Purtroppo in questo modo cadiamo nell’errore di reputare poco affidabile anche il nostro vicino di casa e di rinchiuderci nei nostri spazi dove ci sentiamo al sicuro, lasciando fuori il resto del mondo. Questo non dovrebbe mai succedere perché si rischia di cadere nella superficialità e nell’ignoranza di pensare che un musulmano sia per forza un terrorista, mentre sappiamo benissimo che non è così.

Un grande atto che dovremmo fare tutti è quello di accettare ciò che è diverso da noi, senza averne paura, e frequentare quei posti magnifici che non sono più visitati a causa di questi fatti… Perché “ life starts all over again” (la vita ricomincia di nuovo).

Giorgia - XII cl.

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