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Tecnologia X classe - Filatura, tintura e tessitura
Nella filatura della lana una quantità di fibre corte, fragili, arruffate e inconsistenti, viene trasformata in un filo resistente e infinitamente lungo grazie all’azione combinata della forza di gravità terrestre e del moto a spirale. Gli studenti imparano il potere di questa azione combinata, sperimentano su loro stessi l’effetto di un gesto antico, che richiede coordinazione tra le mani, quiete interiore e tempo, che porta a chiudersi nei propri pensieri, a riflettere sull’origine dei tessuti che indossano, sul materiale di cui sono fatti e sul processo necessario alla loro realizzazione.
Nell’uso dell’arcolaio a pedale dove il fuso non sfrutta più il suo peso sulla verticale, ma viene disposto in orizzontale, si sperimenta una nuova fase dell’evoluzione dell’umanità: l’introduzione delle macchine. La ruota gira grazie al movimento del piede che deve essere leggero e costante mentre le mani alimentano il fuso e lo sguardo attento controlla che il filo non si spezzi: l’intero l’essere è totalmente coinvolto nel processo.
Come nella filatura con l’arcolaio anche nella tessitura il tessuto è disposto in orizzontale rispetto al terreno, il lavoro avviene nelle tre dimensioni dello spazio; alto-basso nella posizione che i fili dell’ordito assumono quando vengono separati per far spazio alla navetta; destra-sinistra e sinistra-destra nell’introduzione di fili della trama; dietro-davanti nel movimento del pettine. Il gesto diventa meccanico, l’attenzione è posta al servizio della macchina che il tessitore serve. La struttura delicata del tessuto, risultato dell’incrocio tra innumerevoli angoli retti con altrettanto innumerevoli linee rette suscita diverse riflessioni, il tempo e la pazienza che la realizzazione di un lungo tessuto richiede, fornisce la possibilità di fare “pensieri grandi”.
