News

Scuola Superiore: Alternanza Scuola Lavoro

Il curricolo Steiner Waldorf prevede periodi di tirocinio in ambito professionale e sociale, ciò ben si sposa con i disposti della Legge Italiana che stabiliscono, nell’ultimo triennio della Scuola superiore, progetti di Alternanza per ben 400 ore negli Istituti tecnici e professionali e 200 ore nei Licei (vedi Legge n. 107 del 2015 che ha riformato l´ordinamento).

Gli studenti hanno svolto tre settimane di tirocinio in ambito sociale e altre tre legate all’indirizzo di studio (agricoltura biologica e biodinamica o bioedilizia ed eco-sostenibilità).

Gli insegnanti si sono adoperati per offrire loro esperienze valide sul piano sociale e lavorativo, scegliendo aziende, iniziative e strutture il più possibile affini agli impulsi educativi che i ragazzi ricevono a scuola.

A gruppetti di due o tre, i ragazzi si sono recati in Aziende Agricole, Imprese edili e Falegnamerie, Case di Cura e Imprese sociali che si occupano di persone con disabilità o di re-inserimento sociale.

 Di seguito alcuni spunti tratti dai loro diari:

 "Ciò che mi ha colpito di quest´azienda è che quasi tutti i dipendenti sono a conoscenza del metodo biologico e biodinamico e lo appoggiano; inizialmente non tutti lo erano ed avevano dubbi, non pensavano sarebbero riusciti a coltivare naturalmente, solo vedendo il prodotto finito hanno potuto sciogliere i loro dubbi.

Con tutte le persone che lavoravano all´interno dell´azienda eravamo libere di fare domande e ci rispondevano tutti con gentilezza, inizialmente ci guardavano in modo strano, ma dopo poco, si sono aperti tutti con noi.

Ci sentivamo parte dell´azienda perché ci facevano fare lavori utili che erano anche d´aiuto per gli altri operai.

Con il nostro tutor abbiamo creato un bel rapporto e con lui potevamo parlare liberamente di qualsiasi cosa anche al di fuori del lavoro. Per qualsiasi problema potevamo rivolgerci a loro. Ci siamo sentite parte della loro famiglia."

 

"Eravamo ospitati in una casa famiglia che accoglie otto persone disabili con diverse difficoltà.

L’arrivo nella nostra “nuova casa” per me è stato difficile, non avevo idea di come avrei dovuto comportarmi, di cosa dire e di cosa fare con queste persone. La loro reazione può essere imprevedibile e totalmente inaspettata.

Io ho partecipato per prima cosa al laboratorio di candele, il primo anche per i nuovi arrivati nel quale sperimentano il calore e la ritmicità di questo lavoro, prendendo coscienza del loro corpo, specialmente delle mani.

Poi sono passato alla falegnameria, considerabile il secondo passo nel quale si impara a usare la volontà per trasformare un materiale più duro: il legno.

Devono imparare ad usare utensili come le seghe e le raspe.

È strano approcciarsi ai ragazzi, perché sono adulti ma il primo istinto è quello di trattarli da bambini.

Infine ho provato anche la tessitura, un ulteriore livello di difficoltà rispetto alla falegnameria in quanto necessita di grande precisione e concentrazione. Ogni persona deve essere seguita da un operatore che ne corregga il lavoro.

Ritengo degno di nota aggiungere che ogni ragazzo, qualunque sia il suo laboratorio, si considera un lavoratore a tutti gli effetti, in quanto produce qualcosa che poi sarà venduto per ricavarne guadagno per la comunità.

Per loro questa è una certezza sulla quale poggiano le loro vite e ne traggono sicurezza.

Mi hanno molto colpito le dinamiche all’interno della casa famiglia e la comprensione che mostrano gli uni verso gli altri, come se le differenze non contassero, come se tutti venissero apprezzati per le loro peculiarità.

Forse è il caso che gli uomini “normali” imparino qualcosa da queste persone spesso emarginate ed isolate: la capacità di aiutarsi senza guardare le differenze."

 

"Appena arrivati, il capo cantiere e il dirigente dell’impresa ci hanno esposto un veloce planning delle attività, nel corso delle quali avremo soprattutto fatto esperienze pratiche.

La prima settimana ci ha dato modo di ambientarci, osservare e capire come si procedeva in generale, lavorando affiancati da gente di molta esperienza che però non conoscevamo affatto.

La seconda settimana siamo passati a lavorare insieme ad un gruppo di lavoratori, ovvero gli intonacatori. Abbiamo montato e smontato diverse impalcature e ponteggi per dare loro la possibilità di lavorare nelle parti più alte dei muri.

Abbiamo quasi sempre lavorato all’interno, ma durante la terza settimana siamo usciti all’aperto per fare dei calcoli. Si trattava di calcolare l’altezza dei tubi di scarico dell’acqua bianca, grigia e nera, situati nella circonferenza esterna della costruzione.

Dopo di che siamo passati a calcolare, grazie ad un laser ed un ricevitore, il dislivello tra il tubo di scarico di riferimento e il tubo fognario.

Gli ultimi due giorni della terza e ultima settimana da stagisti, li abbiamo passati a stendere due tipi di isolanti in una stanza, uno acustico e uno termico.

È stata un’esperienza utile che ci ha messo alla prova nel mondo del lavoro, in modo da iniziare a capire come ci si muove al di fuori dell’ambito scolastico.

Abbiamo vissuto questa quotidianità a tutti gli effetti portandoci a casa una cultura personale che se non provi in campo non afferri mai interamente."


CALENDARIO

clicca l´immagine per l´area dedicata
  

clicca per il sito
hermmes.eu

Vuoi essere informato sulle attività inerenti alla nostra Associazione?
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

 Guarda il filmato