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La zuppa di sassi

C’era una volta, in un paese lontano, un villaggio dove la gente pativa la fame, a causa di una grande carestia. Ormai era rimasto ben poco nelle dispense e chi aveva ancora delle cibarie le conservava con cura.
Capitò nel villaggio un viandante che da giorni e giorni era in cammino, ed era stanco e affamato.
Bussò alla prima porta del paesino e gli aprì una donna. Il viandante chiese da mangiare e da dormire, ma lei gli rispose piangendo che, purtroppo, non sarebbe riuscita ad aiutarlo… in casa non aveva nulla né per sé, né per i propri bambini, né per chiunque altro. Poteva offrirgli solo un riparo per dormire.
Allora il viandante passò oltre e provò a bussare a una seconda porta. Gli aprì un vecchio dallo sguardo triste, magro come un chiodo. Alla richiesta di cibo, anche lui scosse la testa. “Non ho nulla in casa!” dichiarò. “Anch’io patisco la fame! Moriremo tutti!”
Ovunque bussasse, tutti lo respingevano, chi con tristezza, chi in malo modo, e non c’era verso di ottenere un po’ di cibo.
Il viandante, allora, tornò dalla prima donna, che era stata la più gentile, e le chiese in prestito un grosso paiolo e un cucchiaio di legno. Poi raccattò un po’ di legna, la portò nella piazza del paesino, accese un fuoco e vi mise sopra il paiolo pieno d’acqua a bollire.
La gente guardava incuriosita dalle finestre e quando lo videro gettare nel paiolo tre sassi, tutti si sporsero ancora di più. Il viandante rimestava il pentolone con aria soddisfatta, finché un ragazzino, molto curioso, si fece coraggio e, dalla finestra, gli gridò: “Viandante, cosa fai?”
L’uomo rispose: “Una buona zuppa di sassi! Nessuno ha potuto darmi di che sfamarmi oggi, quindi non mi rimane altro da fare!”.
Un giovanotto, da un’altra finestra, gridò: “Una zuppa di sassi?! Come sarebbe?!”
“Queste pietre fanno un’ottima zuppa!” replicò il viandante, annuendo con il capo mentre annusava il vapore.
“Ah, sì? Ma va là”, tornò a gridare il giovanotto. “E com’è, questa zuppa?” chiese con tono derisorio, sporgendosi ancora di più dalla finestra.
Il viandante, con calma, mescolò, assaggiò e disse: “È quasi pronta. Ci mancherebbe un po’ di sale, magari del pepe…”
“Beh! Un po’ di sale e di pepe posso darteli io”, disse il giovanotto, e scese a portargliene una manciata.
“Grazie!” disse il viandante. Versò il sale nell’acqua, di nuovo mescolò, assaggiò e disse: ”Non è male… la zuppa sarebbe quasi pronta... ma con un po’ di cipolla, e magari due gambe di sedano, sarebbe più gustosa!”
“ Cipolla ne ho io!” fece una vecchietta che guardava da un’altra finestra, e gli portò due cipolle. L’uomo le buttò nel paiolo e seguitò a rimestare. Poco dopo, arrivò una donna con il sedano.“ In casa non m’è rimasto che questo…” mormorò.
Il viandante aggiunse anche quello, rimestò e poi nuovamente assaggiò. “È quasi pronta!” affermò. “Però migliorerebbe con delle carote!”. Dopo qualche istante, si aprì una porta e arrivò un vecchietto con un mazzetto di carote. Le porse al cuoco, che subito le aggiunse alla zuppa.
Da un’altra finestra un uomo chiese: “Allora, com’è adesso?” Il viandante rispose: “Ci siamo quasi… ma manca ancora qualcosa… non so… forse dei fagioli, o dei piselli…” e continuò a rimestare. Ed ecco che arrivò una donnina con una manciata di fagioli, gli ultimi rimasti. Poi giunsero altri abitanti, chi con un pugno di fagioli, chi con un poco di piselli o di ceci, e anche questi furono versati nel pentolone. Bambini e ragazzi intanto portavano altra legna per il fuoco…
Il viandante continuò a mescolare. Ora un buon profumino aleggiava nell’aria! L’uomo assaggiò di nuovo, mentre gli abitanti lo guardavano, in attesa.
“Mmmh… però… forse con qualche patata, e un po’ di verza, la zuppa sarebbe ancora più buona!” dichiarò. Giunse un uomo con due patate, un altro portò l’ultima che aveva, un terzo ne offrì due, poi arrivò un ragazzo che ne aveva addirittura tre… furono pelate e aggiunte alla minestra. Un vecchio prete si avvicinò con un cavolo tra le mani. Il viandante mise anche questo nel paiolo e tornò a rimestare. Ormai tutti gli abitanti del paese stavano intorno al fuoco, dove il pentolone bolliva allegramente.
Poco dopo il viandante assaggiò di nuovo e, tirando fuori le pietre, disse: “Ora la zuppa di sassi è pronta! Chi ne vuole? Ce n’è per tutti!
Quella sera tutti mangiarono e fu davvero una festa! Qualcuno offrì anche del vino. Alla fine erano allegri come non lo erano stati da lungo tempo.
I paesani ringraziarono il viandante, ed egli poté dormire in casa della donna gentile che per prima gli aveva aperto la porta.
Al mattino tutto il villaggio si radunò in piazza per salutarlo. Gli chiesero come avesse potuto imparare a fare una minestra così buona e nutriente fatta di sassi. L’uomo rispose che lo aveva appreso da un vecchio saggio.
“Molte grazie per quello che ci hai insegnato”, dissero.
-“Non avremo mai più fame, ora che sappiamo come fare la zuppa con le pietre.”
“Oh, sta tutto nel sapere come”, disse il viandante, salutò e se ne andò per la sua strada.

Storia liberamente riscritta, ispirata da diverse versioni di racconti popolari europei “Stone soup”.


immagine: Il Paiolo di 
Jean Baptiste Simeon Chardin

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