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Aquileia: punto di incontro ed esperienza di crescita per i ragazzi

Relazione dell’insegnante

Come insegnante, ho potuto apprezzare l’occasione, che è stata offerta ai ragazzi, di mettere alla prova capacità di iniziativa, senso di responsabilità e spirito di collaborazione sia all’interno del gruppo classe sia in quello più ampio delle tre scuole. 
L’esperienza di libertà e di autogestione vissuta all’interno del campeggio, dove alloggiavamo in bungalow da quattro o cinque posti, è stata per loro stimolante e ricca di soddisfazioni, al di là degli imprevisti e delle piccole difficoltà che hanno dovuto superare.

Appena arrivati, erano curiosi di conoscere i ragazzi delle altre scuole e, forse, un po’ intimiditi all’idea di fare amicizia con quelli di Klagenfurt, visto che avrebbero dovuto comunicare in tedesco o in inglese. 
I maschi non si sono creati tanti problemi e, nel giro di qualche ora, avevano aggirato “l’ostacolo linguistico” giocando a pallone. Le ragazze, che si erano preparate e avevano con sé un piccolo dizionario tascabile, erano visibilmente più emozionate; facevano a gara per chiedere alla maestra Susanna, l’insegnante di tedesco, rapide traduzioni o conferme per potersi sentire sicure di esprimersi correttamente.

Con il passare dei giorni si è visto come fosse più facile la comunicazione tra italiani e austriaci, malgrado qualche imbarazzo da superare qua e là. Condividere il lavoro di mosaico, i giochi e, in particolare l’ultimo giorno, scambiarsi visite nei rispettivi bungalow o cantare insieme, sono stati momenti preziosi per avvicinarsi di più. 

Certo, ci sarebbe voluto più tempo per dare ai ragazzi la possibilità di stabilire delle salde amicizie, ma è comunque stato un inizio e tutti si sono salutati l’ultimo giorno con grande affetto prima di partire.

 

Racconto dei ragazzi

La gita ad Aquileia è stata per noi della sesta classe di Conegliano una vera e propria avventura.

Il primo giorno abbiamo raccolto i sassi sul fiume Isonzo, praticamente asciutto in quel periodo se non per qualche pozza d’acqua qua e là. Dovevamo fare attenzione a raccoglierli piccoli e bianchi, perciò ci siamo seduti per terra passando al setaccio la ghiaia per cercarli. L’obiettivo era riempire un intero sacchetto che ci sarebbe servito per la realizzazione di un mosaico. 

Poi ci siamo recati in pullman fino al campeggio di Aquileia, dove avremmo potuto sperimentare la nostra indipendenza passando quattro giorni e tre notti, divisi in gruppi da 4 o 5 ragazzi che dovevano condividere e gestire autonomamente lo spazio di un bungalow.
Appena sistemati i bagagli e fatte le presentazioni tra le classi, ci siamo dovuti organizzare per la spesa, preparando la lista degli ingredienti che ci servivano, tenendo i conti e gestendo i soldi che dovevano bastarci per tutte e tre le sere.
Purtroppo proprio davanti al supermercato è accaduto uno spiacevole imprevisto: un nostro compagno di classe cadendo si è ferito a due dita della mano sinistra. 

Il giorno dopo, al mattino, dopo colazione abbiamo finalmente compreso come avremmo impiegato i sassolini raccolti. Due mosaiciste ci hanno seguiti per tre mattine nel realizzare un mosaico che riproducesse due pesci, come il segno zodiacale del mese di marzo. 

Il pomeriggio tutti insieme siamo andati a visitare Aquileia. La nostra guida, per farsi comprendere da tutti, italiani e austriaci, parlava in inglese. Abbiamo iniziato dal porto fluviale e abbiamo proseguito il percorso fino alla basilica con i suoi bellissimi mosaici pavimentali.
La preparazione della cena è stata divertente perché era la prima volta che ci lasciavano cucinare da soli. Alcuni di noi si sono dedicati a ricette più complesse, altri non hanno voluto rischiare e hanno comprato ingredienti semplici da cucinare. 

Certo ci sono stati dei piccoli inconvenienti, come aver calcolato male il tempo di cottura di una pietanza o aver bruciato i popcorn o essere rimasti al buio per un blackout di una ventina di minuti, nel bel mezzo dei preparativi per la cena …ma, alla fine, possiamo dire di essere sopravvissuti!

Non sono mancati scherzi o brevi bisticci, ma in generale siamo riusciti ad andare d’accordo fino alla fine.

L’incontro con le altre due classi è stato una bella occasione per fare nuove amicizie.

Sia i ragazzi di Klagenfurt sia quelli di Borgnano si sono rivelati gentili e simpatici. E’ stato divertente, e anche complicato qualche volta, provare a comunicare con i ragazzi austriaci; abbiamo parlato in inglese e un po’ in tedesco anche con l’aiuto della maestra. Ci sono stati momenti piacevoli in cui alcuni di loro hanno suonato con la chitarra creando l’occasione per cantare tutti insieme. 

Alcuni di noi si sono relazionati di più con il gioco: ping pong, pallavolo, ma soprattutto calcio, dove ci si poteva capire bene anche solo con qualche vocabolo base o comunicando a gesti.

Peccato sia durata troppo poco! 

Quando è arrivato il momento dei saluti eravamo tutti dispiaciuti.


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